«Se vedete un terrorista in tv cambiate canale», omaggio a Giulio Rivera

La commemorazione lun 19 marzo 2018
Attualità di Michele Trombetta
2min
La tomba di Giulio Rivera ©TermoliOnLine
La tomba di Giulio Rivera ©TermoliOnLine
I compagni di corso di Giulio Rivera

GUGLIONESI. E’ slittata a questa mattina, lunedì 19 marzo, la toccante e intensa cerimonia di commemorazione voluta dall'amministrazione comunale di Guglionesi per ricordare la memoria di un suo figlio, Giulio Rivera, agente della Polizia di Stato, perito per mano di terroristi assassini a nemmeno 24 anni.

Slittamento reso necessario per permettere nel giorno 40ennale della strage di via Fani ai familiari del poliziotto trucidato dal commando delle Brigate Rosse di partecipare alla commemorazione ufficiale a Roma, alla presenza del Capo dello Stato.

Appena tornata da Roma la famiglia del compianto uomo di scorta di Aldo Moro è stata convocata in aula consiliare di Guglionesi dal sindaco Antonacci e dal resto del Consiglio per una seduta straordinaria indetta proprio alla memoria di Giulio Rivera, alla presenza del questore della provincia di Campobasso Mario Caggegi, tutte le autorità politiche, militari e religiose.

Per prima nella sala consiliare ha preso la parola il vice presidente del consiglio comunale che ha letto la nota che raccontava le fasi prima durante e dopo l'attentato, poi ha parlato il sindaco Bartolomeo Antonacci, che principalmente si è rivolto ai giovani che quegli anni non li hanno nemmeno vissuti e infine ha parlato il questore, anche lui rivolto ai giovani studenti per non dimenticare chi come Giulio Rivera si sono immolati per difendere lo Stato, al prezzo altissimo della loro vita.

E a tal proposito sempre rivolgendosi agli uomini del futuro, i giovani appunto, ha lanciato con le sue parole un fendente micidiale a quei terroristi che non si sono mai pentiti e si permettono, anche avendo sfruttato i benefici di legge di una democrazia che loro stesso hanno detto di combattere armati, di dichiarare impunemente come è accaduto la sera scorsa da una di esse, alla presentazione anche di un suo libro, che "in Italia fare le vittime è diventato un mestiere".

Una critica legata a filo doppio all'ultima cinica dichiarazione fatta in un centro sociale di Firenze da Barbara Balzarani, che è causa di un sollevamento di scudi e polemiche divampate pochi attimi dopo l'uscita dalle agenzie di stampa.

Il questore ha aggiunto una frase applauditissima, " Vi do un consiglio, quando vedete un terrorista intervistato alla tv, cambiate canale".

Dal municipio trasferimento al cimitero comunale per la deposizione di una corona sulla tomba dell'agente Rivera, la recita di preghiere e poi il saluto al povero Giulio, dai parenti al fratello Angelo, la sorella, i nipoti Ignazio e Giulio, che si chiama come lo zio perché nato qualche giorno dopo la sua morte.

Abbiamo anche ascoltato tre compagni di corsi ad inizio carriera di Giulio, che ci hanno raccontato degli aneddoti di vita vissuta da commilitoni ma soprattutto amici quando nessuno all'epoca pur consci di svolgere un lavoro pericoloso soprattutto in quegli anni difficili poteva pensare ad un epilogo così tragico per uno di loro.

Quando ci stavano raccontando queste cose non siamo riusciti a trattenere la commozione. Insomma una mattinata all'insegna della tristezza ma che non ci deve mai far dimenticare il sacrificio di questi uomini al servizio della patria.

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