Carresi: ritiro delle dimissioni e attacco al prefetto, scintille in Consiglio

San Martino compatta sab 19 maggio 2018
Attualità di La Redazione
3min
Il discorso di Caravatta ©TermoliOnLine
Il discorso di Caravatta ©TermoliOnLine

SAN MARTINO IN PENSILIS. Il sindaco di San Martino in Pensilis Massimo Caravatta annuncia il ritiro delle dimissioni e attacca a viso aperto prefetto e autorità provinciali di sicurezza.

In apertura, il primo cittadino ha anche spiegato il perché dell’adunanza aperta, che ha visto la presenza anche del parroco don Nicola Mattia e del vescovo Gianfranco De Luca.«Don Nicola e il vescovo hanno sofferto insieme a noi. Questo Consiglio aperto vuole fare chiarezza rispetto a come sono andate le cose e ha l’ambizione di dare una direzione al futuro della manifestazione, alcune cose non ci sono piaciute, ma sono piccole, e incontrarci in un’assise importante come il Consiglio - che non è bar piazza o Facebook - a dover dare spiegazioni è fondamentale». Caravatta riferisce che non sono mancati atti di sciacallaggio, «dispiace non solo per atti personali, ma per la comunità che alla base di tutto ha avuto la sua unità che l’ha fatta diventare un punto di riferimento per il territorio, invito a mettere da parte e lasciare isolate le pochissime persone che tendono a seminare odio e zizzania. Uniamo gli sforzi per risolvere e difendere questa tradizione».

Caravatta spiega come nel 2017 ci siano stati ben 6 tavoli tecnici tra Prefettura e Questura tra il 29 marzo e il 28 aprile. Nel 2018, fatto salvo un incontro del 26 marzo assieme a Ururi e Portocannone, non ci si è più riuniti. Caravatta elenca anche tutti gli atti a cui ha adempiuto l’amministrazione, dalla trasmissione della nuova ordinanza Martini alle associazioni dei Carri, presenti in blocco ieri al Palazzo Baronale, così come l’avvio del procedimento di riconoscimento e tutela della Carrese come bene culturale col Mibact. L’11 gennaio c’è stata la riunione preparatoria per l’edizione del 30 aprile, il 18 febbraio la richiesta di uso gratuito della strada. Uno degli scogli maggiori è stata la circolazione Safety, emanata dal prefetto Gabrielli dopo i fatti tragici di piazza San Carlo a Torino. «In questa circolare ci sono indicazioni delle cose da fare, abbiamo ricontrollato e le cose che stanno qui dentro stanno nel nostro piano dei rischi e mi conforta perché mi da la certezza di aver lavorato bene – afferma Caravatta - la partita a carte l’abbiamo vinta e qualcuno quando si è accorto di aver perso ha rovesciato il tavolo e schierato i reparti speciali. Quest’anno abbiamo trovato un muro non la condivisione e la partecipazione». L’affondo contro le autorità provinciali è netto. Interviene anche Pasquale Di Bello, con la proposta di creare l’Unione Carresi, per mettere insieme la voce del popolo su questo tema, che coinvolge i quattro comuni interessati con Chieuti e dare una spinta a tutte le attività che si devono fare. Distinguere tra una fase di protesta e una di proposta, che significa lavorare insieme a chi si occupa di queste cose. «Non possiamo assistere inerti alle sciocchezze, non possiamo restare inerti davanti allo schieramento dei blindati nel momento in cui c’era un provvedimento del sindaco – ribadisce Di Bello – e annuncia un’assemblea pubblica venerdì prossimo 26 maggio nell’auditorium della scuola media». Incontro che darà il via alla costituente dell’Unione Carresi.

Inoltre, Di Bello ha anche proposto come gesto formale di protesta la restituzione delle tessere elettorali – lui lo fece anche nel 2017 per il tracciato dimezzato - con una richiesta di dimissioni al Viminale riferita al prefetto Federico, «Secondo noi è giusto che venga destituito, come gesto simbolico per dire a uno Stato ingiusto io non ti riconosco perché siamo stati trattati peggio dei mafiosi». Poi una frase a effetto: «La tradizione è composta da devozione, corsa e paesaggio, sulle strade dei santi si mettono i fiori». Parole meno tumultuose, ma solidali, dal presule De Luca. «Una eventuale abolizione della Carrese sarebbe un terremoto culturale e umano, un segno negativo perché quello che mi ha convinto è che l’unica manifestazione che vedo sul territorio è l’inter-generazionalità, perché partecipano tutti, dai bambini agli anziani. Bisogna fare un tavolo dove tutti si confrontino con competenze superiori e fuori del contesto per trovare qualcosa che ci libera dalle sensibilità. Importante che i quattro sindaci con i 12 gruppi di carri si ritrovino e possano lavorare con qualche contributo di tutti per aiutarci a date uno status che sia riconosciuto, perché non può essere disperso un patrimonio Unesco, come quello delle Carresi». Infine, parola anche all’avvocato Di Pardo. «Abbiamo vissuto l’umiliazione umana dell’interruzione brutale della corsa, ho fatto il percorso fino al momento della partenza, il percorso non va modificato. Sembra che si vogliano eliminare le corse che non sono ben volute da tutti, i provvedimenti della Prefettura creano un conflitto istituzionale, scontro tra autorità prefettizia e il sindaco che rappresenta il popolo».

Infine, da sottolineare come il Consiglio comunale si sia chiuso con l’approvazione di un ordine del giorno all’unanimità, votato anche dalle opposizioni.

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