«Mi avete restituito il sorriso e la possibilità di continuare a vivere la mia nuova vita»

CAMPOMARINO. Una di quelle storie che siamo lieti di pubblicare, perché raccontano la speranza e la consapevolezza che il lieto fine esista ancora.

Ma prima facciamo una premessa, per più di qualcuno le note di ringraziamento che giungono ai vari reparti dell’ospedale San Timoteo di Termoli sono addirittura sollecitate dai diretti interessati, noi lo smentiamo categoricamente, sono frutto di gesti spontanei che ci arrivano da Facebook, Whatsapp, mail e contatti personali.

«Grazie a voi… mi avete restituito il sorriso e la possibilità di continuare a vivere la mia nuova vita affianco a mia moglie, ai miei cari e ai miei due meravigliosi figli».

Parole sincere che provengono direttamente dal cuore del 38enne Antonio Luca Lamorgese, padre di famiglia di Campomarino, anche lui riportato alla vita, o per meglio dire, strappato alla morte grazie all’intervento efficace e tempestivo dei medici dell’Utic del San Timoteo di Termoli.

«Sono un ragazzo di 38 anni di Campomarino e sento il desiderio di condividere un’esperienza personale che, di recente, ho vissuto e condiviso con voi tutti attraverso i social. Mi sono sentito davvero impotente e così piccolo, di fronte alla mia giovane età e a ciò che mi è capitato; ma devo ringraziare di vero cuore il dottor Matteo Fini, responsabile sanitario del reparto Utic (Unità Coronarica Intensiva) dell’ospedale San Timoteo di Termoli. Grazie a lui e alla sua equipe che, con tanta maestria, professionalità e competenza, mi ha salvato la vita decidendo di operarmi per ben due volte nell’arco di una settimana. Ho affrontato due interventi di angioplastica con l'inserimento di 4 stent coronarici che, fortunatamente, hanno avuto esito positivo.

Voglio ringraziare di vero cuore tutto il reparto Utic, dagli infermieri ai dottori, che mi hanno “coccolato” e fatto sentire come se fossi a casa facendomi anche se per pochi istanti dimenticare della mia disavventura.

Un ringraziamento particolare va alla coordinatrice del reparto Concetta Staniscia, al dottor Nicola Serafini e tutta la fantastica equipe che ha reso possibile la mia guarigione.

Dopo questa brutta esperienza di vita voglio far sapere a tutti che, anche nella nostra piccola regione chiamata Molise, esiste un eccellente servizio di sanità che prende il nome di reparto Utic.

Grazie a voi… mi avete restituito il sorriso».