In tanti al Carmelo per l’ultimo saluto a Vincenzo Carafa
TERMOLI. In tanti al Carmelo per l'ultimo saluto a Vincenzo Carafa. La famiglia di Vincenzo Carafa ringrazia tutte le persone che con affetto, stima e grande partecipazione si sono strette ai funerali celebrati ieri pomeriggio nella chiesa della Madonna del Carmelo di Termoli. Primario radiologo in pensione dell'ospedale San Timoteo di Termoli, lascia un ricordo vivo tra quanti lo hanno conosciuto apprezzandone le doti umane e professionali, lui che ha fatto dell’amore per gli altri e dell’importanza dell’ascolto e delle relazioni una filosofia di vita.
Per Carafa la laurea in Medicina e chirurgia all’Università Federico II di Napoli, poi le specializzazioni in Radiologia, Medicina nucleare e Oncologia. Il percorso nell'Aeronautica, la medicina di base, tante esperienze.
Un punto di riferimento per l’ospedale San Timoteo di Termoli, dove è stato primario di Radiologia e Medicina Nucleare, e per la sanità del territorio con l’impegno per l’attivazione e l’ampliamento di nuovi servizi, come la Scintigrafia, l’Angiografia e la Risonanza magnetica. La sua attività lavorativa è stata sempre ispirata da una profonda fede cristiana e caratterizzata da una profonda disponibilità verso i pazienti e i colleghi.
Una persona buona, che resta nel cuore di tutti. La moglie Antonella, i figli Stefano, Michele, Marco e don Sergio e tutti i familiari ringraziano, in comunione di preghiera, tutti coloro che si sono uniti alla famiglia in questo momento di dolore e di affidamento a Dio per una vita che non finisce sulla terra ma continua nella Risurrezione.
La messa è stata celebrata dal vescovo De Luca e da don Sergio con i sacerdoti della diocesi. È stato letto un messaggio di cordoglio di monsignor Domenico D'Ambrosio e alla fine don Sergio ha ricordato il papà che ha conosciuto Papa Giovanni Paolo II e Padre Pio con un grazie per il suo dono di amore e ha ricordato anche i colleghi medici e tecnici di radiologia tornati alla casa del Padre. La bara l’hanno portata sulle spalle tutte e 4 i fratelli, compreso don Sergio, nel tragitto tra l’abitazione di via De Gasperi 50 e la chiesa del Carmelo.