L'aeroporto molisano "virtuale" che costa alla Regione oltre 100mila euro l'anno

Sotto il tappeto mar 21 agosto 2018
Attualità di Claudio de Luca
3min
Pista di aeroporto ©dabitonto.com
Pista di aeroporto ©dabitonto.com

TERMOLI. Avio-superficie o aeroporto? Comuni di Cercepiccola e di San Giuliano del Sannio o di Cantalupo nel Sannio e San Massimo?

I contatti s’instaurarono anche con la Giunta Frattura che, oltre alla metropolitana di superficie, intendeva far propria anche questa curiosa idea. L’avio-superficie in questione è lunga 10mila metri, larga 35, corredata da una stazione, con uffici ed un’area di parcheggio, viene considerata importante per il trasporto di organi, per urgenze cliniche e per attività di protezione civile. Ma tutto questo rimane teoria dal momento che, in Molise, non è prevista la realizzazione di alcun aeroporto. A bloccare certe ambizioni fu, a suo tempo, il Ministro Passera. Fece sapere che Campobasso non compariva tra gli scali del “Polo dell’area meridionale”. Ragion per cui l’iniziativa rimane nel limbo delle idee, realizzando la bozza di un progetto di cui solo certa politica locale sembra ancora essere fermamente convinta.

La Società ‘Aeroporto del Molise’ venne costituita nel 1999 proprio per gestire questo fantomatico scalo; ed ogni anno la Spa, controllata a maggioranza dalla Regione, tramite il Consorzio per lo Sviluppo industriale di Campobasso-Bojano e la FinMolise, costa ai molisani 102mila euro senza di avere mai prodotto un sollo atto.

Di recente c’è stato un fatto nuovo: l’ipotesi aeroportuale è stata inserita anche dal neo-Presidente Toma nel programma di governo presentato durante la campagna elettorale. “I Patti per il Molise sottoscritti nel 2016 – osserva il ‘Governatore – prevedono uno stanziamento di oltre 240 milioni di euro. La sfida del Governo regionale sarà quella di riuscire a realizzare le opere previste nei termini indicati e, auspicabilmente, di reperire risorse necessarie per la realizzazione di quelle opere, superstrada a scorrimento veloce e aviosuperficie, non incluse tra quelle indicate nei Patti”.

D’altronde come si potrebbe ragionare di aeroporto se mancano adeguati collegamenti viari e ferroviari? Sono anni che si parla di elettrificare la rete, di potenziare i collegamenti, ma nel 2018 nulla di tutto questo è stato ancora fatto; sono anni che, per svilupparla (?), il Molise punta sulla metropolitana leggera ‘Matrice-Campobasso-Bojano’. Altro punto dolente è l’Autostrada del Molise, ridottasi solo ad uno sperpero di denaro pubblico. Tutto ciò premesso, nel febbraio del 2018 è stato depositato nella Segreteria della Giunta regionale il Progetto preliminare dell’Aviosuperficie L.C. Molise che ha avuto il parere favorevole e la disponibilità totale da parte dei Comuni di S. Giuliano del S. e di Cercepiccola. Ora vari Comuni si litigano lo scalo.

Cantalupo nel Sannio e San Massimo fondano la ‘AvioProject’, determinati ad installare il presunto aeroporto nel loro territorio. La ‘Aeroporto del Molise’ inizia a guardare con interesse il progetto ed intensifica i contatti. Ma anche qui si ferma tutto. Nell’estate del 2009 gli ispettori dell’Enac, giunti nella piana matesina per un sopralluogo, bocciano il progetto (“La particolare natura del territorio non lascia prevedere livelli significativi da giustificare l’onerosa realizzazione di un nuovo aeroporto)”. Ma la Regione va avanti.

L’aeroporto potrebbe valorizzare l’agroalimentare. (“un aeroporto per spedire mozzarelle e caciocavalli”). La ‘Aeroporto del Molise’ è in liquidazione; ma, anziché essere chiusa, è stata affidata ad un Commissario liquidatore. Ed i Molisani – che dalla loro regione non voleranno mai – continuano a “mantenere una società che, per 14 anni, ha solo venduto fumo, finanziando esclusivamente se stessa, e contemporaneamente a pagare un liquidatore”. Poi, quando si è votato per le ultime regionali, la politica ha estratto dal cilindro l’aeroporto del Molise. E la stessa Regione, con un accordo di dieci anni fa con il Ministero dei trasporti, mai revocato, ha deciso di rilocalizzare lo scalo. E la seconda regione più piccola d’Italia si ritrova non con uno, ma con due progetti di futuribili aeroporti a venti chilometri di distanza. Intanto nascono società ‘ad hoc’ con Presidenti e Cda, si opzionano terreni, si generano incarichi, consulenze, studi di fattibilità per centinaia di migliaia di euro. Da tempo il Molise, a dispetto dei 320 mila abitanti, coltiva il sogno di volare in tutto il mondo. L’ipotesi è prevista anche nel piano italiano dei trasporti.

Claudio de Luca

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