Comuni: arrivano le telecamere, ma occorre “saperle” ricevere

Il Grande Fratello mar 07 novembre 2017
Cronaca di Claudio De Luca
2min
Un sistema di videosorveglianza ©parmadaily.it
Un sistema di videosorveglianza ©parmadaily.it

LARINO. Ricordate la vicenda della videosorveglianza nei maggiori Comuni molisani? Oramai stava trascinandosi da mesi; ma ecco che finalmente viene annunciato che un primo centinaio delle 503 telecamere saranno installate a Bojano, a Larino ed a Montenero di Bisaccia.

La conclusione dei lavori è prevista per il 29 novembre. Ma appena la notizia è stata diffusa sui 'social', più d'uno - spiritosamente - si è chiesto:"Il giorno ed il mese annunciato ci va bene. Ma di quale anno vogliamo parlare?". In effetti collocare apparecchiature per la videosorveglianza richiede tutta una preparazione che non sembra essere stata approntata dagli enti locali. Eppure l’uso delle telecamere concreta una tra le più importanti misure di controllo del territorio. Tant'è vero che l’accento che su tali sistemi viene sempre posto nei Protocolli e nei Patti di sicurezza urbana conferma il peculiare interesse che strumentazioni di siffatto tipo, per le loro finalità ed utilizzo, vengono ad acquisire anche per le Autorità e per gli apparati di sicurezza statali.

Non sempre, però, la diffusione di tali sistemi viene accompagnata da una articolata discussione intorno alle opportunità ed ai limiti che tali strumentazioni comportano nell’ambito delle politiche di sicurezza locali. In taluni casi, infatti, una utilizzazione, talora impropria e non sempre funzionale, può generare diseconomie che causano un inappropriato investimento di risorse pubbliche da parte degli Enti locali ed una non costante corrispondenza alle effettive esigenze di sicurezza del territorio. Allo scopo, un Tavolo tecnico, a cui hanno partecipato l’Anci, le due Forze di polizia a competenza generale ed il Dipartimento di Pubblica sicurezza, ha elaborato una “Piattaforma della videosorveglianza integrata”, a cui è stato annesso un aggiornato allegato tecnico che tratta i riflessi ricadenti sulla sfera della riservatezza dei cittadini, dando mandato ai Comitati provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di istruire i Comuni. Occorrono Centrali operative nei Corpi e Servizi di Polizia locale, opportune capacità dei 'server', possibilità di registrare filmati ... In sostanza il tema della sicurezza non si risolve solo con il posizionamento delle telecamere, trattandosi di un argomento che tocca diversi aspetti della vita delle Comunità.

Ecco perché ogni amministratore dovrebbe attivarsi per organizzare al meglio le cose, preoccupandosi di ottenere collaborazione dalle Forze dell’ordine statali, chiamate a presidiare il territorio, e diffondendo le attività che rafforzano il senso di comunità e di collaborazione tra cittadini, vicini di casa, colleghi, che spesso rappresentano il primo e insostituibile deterrente nei confronti dei tentativi di furti, rapine e truffe. La localizzazione delle telecamere deve essere sempre condivisa con le altre Forze dell’ordine, istituendo una collaborazione seria e costante non solo per quanto riguarda l’attività quotidiana ma anche rispetto a un confronto continuo, a livello progettuale, per investire nel modo migliore la risorse pubbliche che mettiamo a disposizione. Insomma si tratta di presidi diventati gli assoluti protagonisti della scena mediatica dopo gli attentati. La maggior parte dei sistemi di videosorveglianza urbana è composta da quattro elementi principali: le postazioni di ripresa (che possono essere cablate o wireless), i sistemi di trasmissione, le centrali operative chiamate a verificare i dati, i sistemi di archiviazione. Le tecnologie con cui i sistemi di videosorveglianza sono realizzati si sono perfezionate nel tempo, prendendo come parametro di riferimento le innovazioni sperimentate in campo militare. Gli apparecchi di nuova generazione sono organizzati in modo che ogni telecamera controlli sempre la postazione adiacente, fornendo così un controllo incrociato anti-vandalico ed evitando problemi di sabotaggio.

Claudio de Luca

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