Sversamento in mare, la Procura sequestra le condotte del depuratore
TERMOLI. A seguito di una articolata e complessa attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica e condotta congiuntamente dal personale del Noe dei Carabinieri di Campobasso e della Capitaneria di Porto di Termoli, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Larino ha emesso il decreto di sequestro preventivo, con facoltà d'uso, delle condotte di scarico in mare dell'impianto di depurazione del porto di Termoli.
"Il provvedimento cautelare - si legge nella nota inviata dalla Procura frentana - è scaturito a seguito di sversamenti dei reflui, indepurati e maleodoranti, attraverso le condotte di scarico sottomarine, direttamente nel corpo recettore (mare Adriatico), a pochi metri dalla costa.
Il provvedimento cautelare si è reso necessario per evitare l'aggravarsi ed il protrarsi degli sversamenti di liquami inquinanti. Le condotte sequestrate, che risultano danneggiate, sono state affidate in custodia al sindaco di Termoli e dovranno essere riparate entro i termini stabiliti nel citato provvedimento del Gip.
Le attività di indagine, avviate sin dall'anno 2015 e tutt'ora in corso, hanno determinato l'iscrizione nel registro degli indagati di amministratori e funzionari pubblici, nonché di responsabili della società di gestione dell'impianto, in relazione al mancato adeguamento strutturale e funzionale dell'intero impianto di depurazione”.
La nota stampa è stata firmata dal Procuratore della Repubblica Antonio La Rana, che ha preso il posto dell'ex procuratore Ludovico Vaccaro, che aveva avviato le indagini.