Lutto cittadino per la morte di Anna, solidarietà a Nardella dal governatore Frattura
TERMOLI. «Questo cuore è per te Annarella», oppure la dedica della canzone di Giorgia "Quando una stella muore", per lei che ora è la stella più bella. Definita anche piccolo angelo, volata via troppo in fretta, ma da tenere nel cuore con un sorriso. Sara la chiama cucciola, «sarai sempre parte di me, sempre nel mio cuore, hai lasciato un vuoto che non potrà mai colmare nessuno, addio piccola mia, buon viaggio». Sono solo alcuni dei commenti e delle frasi riservate dalle amiche e dagli amici del cuore della 18enne Anna Lamelza, deceduta due mattine fa al pronto soccorso dell’ospedale San Timoteo di Termoli.
La ragazza stava male da alcuni giorni e all’arrivo al nosocomio termolese aveva febbre molto alta. Purtroppo è venuta a mancare poco dopo il suo arrivo, senza che i medici potessero far nulla. L’autopsia sulla salma della giovanissima di Montecilfone sarà eseguita lunedì mattina, chiesta dagli stessi medici del pronto soccorso e disposta dalla direzione sanitaria. Su questo decesso non ci sono inchieste o denunce. Montecilfone ha proclamato il lutto cittadino, che sarà osservato nel giorno dei funerali, come disposto dal sindaco Franco Pallotta. Ma c’è anche l’altro risvolto, quello legato al cameraman di Telemolise Alessandro Nardella, preso a testate da un coetaneo all’esterno dell’obitorio. Il ragazzo sarà operato oggi per la frattura al setto nasale. Sull’aggressione indagano i Carabinieri.
Su questo episodio è intervenuto anche il Governatore Frattura. «L'aggressione subita a Termoli dal cameraman di Telemolise, Alessandro Nardella, ci lascia sgomenti per la violenza del gesto e per il significato dello stesso che richiama la brutalità di altri episodi che nei mesi scorsi hanno scosso tutta l'Italia. Non è accettabile che un giovane professionista sia colpito e ferito mentre svolge il suo particolare mestiere, perché fare informazione è un esercizio assolutamente delicato, soprattutto in circostanze di evidente e straziante dolore. Il rispetto della sofferenza non può essere salvaguardato con la violenza. Nardella era lì per raccogliere materiale necessario al racconto di una storia drammatica che ha fatto e fa male a tutto il Molise.
Noi gli siamo vicini come lo siamo alla famiglia segnata da un lutto inaccettabile. Ad Alessandro gli auguri di una pronta guarigione».