«Il nuovo molo del porto di Termoli ha cancellato una meravigliosa scogliera»
TERMOLI. Notevole eco ha avuto la scomparsa di Rocco Mascilongo, l’ultimo vero ‘trabuccaro’ della nostra città e della tradizione delle macchine da pesca a posto fisso.
Per questo, ricevendo un contributo da un termolese che ora vive e lavora fuori regione, ma non così lontano da non averne ancora salde le radici col territorio, vogliamo valorizzare questo ricordo.
Ci ha scritto un agente assicurativo, Michele Di Biase, di stanza a Silvi Marina.
«In riferimento all’articolo sulla scomparsa del carissimo amico Rocco Mascilongo, vorrei puntualizzare e chiarire alcuni aspetti fondamentali sul disastro ambientale che ha distrutto una parte di Termoli, tra le più caratteristiche, un caso che mi pesa e mi indispone ogni volta che ci penso.
Le foto che allego riguardano alcune conseguenze della costruzione del molo nuovo del porto, un’opera che ha completamente stravolto l’ambiente circostante cancellando di fatto, nel giro di pochi anni, una meravigliosa scogliera naturale seppellendola sotto tonnellate di sabbia (vedi foto allegate), questo perché le correnti provenienti da Nord, ostacolate dal molo stesso, hanno causato un enorme afflusso di sabbia nella zona Sud.
Ogni volta che vado a Termoli cerco di capire il motivo di tanto scempio ma non trovo una risposta diversa da quella dei soliti intrallazzi politico-economici, visto che il cantiere del molo nuovo non giustifica nei riguardi di tutta la cittadinanza, economicamente parlando, lo sforzo fatto per costruirlo e soprattutto i danni enormi a seguito».