Nessuna estorsione nel processo delle autolinee Silvestri, assoluzione per i tre imputati
LARINO. Il giudice del tribunale di Larino Laura Quaranta ha stabilito che non c’è stata estorsione nel processo a carico di tre persone delle autolinee Silvestri: ad, il socio di maggioranza e la mamma di quest’ultimo.
Il processo con rito abbreviato si è concluso con questa sentenza.
L’inchiesta era nata dai fatti avvenuti il 16 gennaio 2014, quando i titolari dell’autolinea operativa nel Cratere scoprono nel corso di un controllo che un dipendente aveva intascato i soldi di un abbonamento.
Si era appropriato anche di 2mila euro frutto di biglietti pagati e non versati alle autolinee.
Scoperto, il dipendente si era dimesso, ma poi ha fatto causa all’azienda e accusato la stessa di avergli estorto le dimissioni sotto minaccia.
In primis, a esprimersi era stato il giudice del Lavoro, del medesimo foro, la cui pronuncia è stata a sfavore del dipendente, che perse la causa: anche lì con la motivazione che non era stata estorsione.
Dopo la sentenza il dipendente denuncia i fatti alla Guardia di finanza, passando dal civile al penale.
La Procura frentana li indaga, ma ieri con la sentenza di assoluzione, che ha ribadito ancora una volta come non ci fosse stata alcuna estorsione, la vicenda si è chiusa.
A perorare la posizione dei tre imputati, è stato l’avvocato Gaetano Caterina.