"Occorre darsi da fare", gli attivisti pronti a scendere in piazza e aprire a nuovi dibattiti

ven 19 maggio 2017
Cultura e Società di redazione
3min
Occorre darsi da fare, gli attivisti pronti a scendere in piazza e aprire a nuovi dibattiti ©n.c.
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"Occorre darsi da fare", gli attivisti pronti a scendere in piazza e aprire a nuovi dibattiti
TERMOLI. Hanno convocato la stampa questa mattina, gli attivisti "No tunnel" e "Pro referendum", per ribadire la propria posizione sui lavori di riqualificazione del centro cittadino. In cantiere tante iniziative che culmineranno il 27 maggio con una manifestazione cittadina. A partire da domani, quindi, due saranno le manifestazioni in programma. La prima (condizioni meteo permettendo) avrà luogo domani e consterà in una festa con musica dal vivo dal tema "Fuori dal tunnel" e la seconda, che per gli attivisti potrà rappresentare la svolta in tema di iniziative, consta nella citata manifestazione. Per Giulio Botteri, intervenuto in conferenza: "Siamo qui per far capire cosa stiamo per svendere a un privato con la scusa della riqualificazione studiata a tavolino da poche persone", un grido ascoltato e rimbalzato da Marcella Stumpo: "Domani dalle 18 e fino alle 23 proprio qui a Pozzo Dolce ci sarà una manifestazione, che rimanderemo in caso di pioggia in vista del corteo che partirà alle 17 del prossimo sabato 27 da piazza Donatori di Sangue". Luigi Vitulli, inoltre, non nasconde il suo sentore: "Quella di sabato 27 sarà una data importante perchè per la prima volta si terrà una manifestazione cittadina contro l’Amministrazione guidata da Angelo Sbrocca. Si toccherà con mano quanto la città non vuole che si realizzi l'opera". Il pensiero di Aldo Camporeale, invece, è spiegato nella video intervista. Ad ogni modo, gli attivisti, inviando una nota alla stampa, scrivono: "scenderemo in piazza  in difesa del territorio minacciato e delle forme di partecipazione democratica negate. Vi aspettiamo tutti, perché è ora di alzare le nostre voci per farci sentire da chi in questi due anni ha voluto tappare la bocca ai Termolesi, ed ha proseguito sulla strada di una vergognosa speculazione edilizia, che espropria e vende una parte di città a beneficio esclusivo dei privati. Perchè scendere in piazza? Per rifiutare decisamente il progetto che vuole in realtà regalare suolo pubblico ai privati. Per dire "no" all’urbanistica contrattata, sciagurato strumento per  cementificare la città, cancellarne l’identità, sancire una volta per tutte che la città dei cittadini non esiste più. Per dire "sì" a un’altra  idea di città, pubblica e condivisa. Per difendere tutti insieme le forme di partecipazione diretta dei cittadini alla vita della città: referendum, petizione popolare. Siamo tra i pochissimi ad averli in regione, e il sindaco ci impedisce di usarli, violando i diritti elementari della democrazia; Per chiedere le  dimissioni del sindaco, del tutto incapace di garantire il rispetto delle norme di corretta gestione e condivisione del potere amministrativo. E’ lui che nega alla città la possibilità di esprimersi su interventi devastanti come la spaventosa speculazione edilizia in atto. E’ sempre lui che sta privatizzando l’intera città, con lo strumento diabolico della “finanza di progetto” (vedi acqua pubblica, parco comunale, piscina, gestione mense scolastiche, cimitero, rifiuti ecc.). Di fronte a questo modo di amministrare c’è una sola reazione possibile: manifestare chiaramente il dissenso con una partecipazione massiccia". Una nota dura e dai toni chiari che pizzica i cittadini invitandoli all'attivismo: "A chi ci vuole spettatori passivi e senza identità, buoni solo a mettere schede nelle urne ogni cinque anni, dimostriamo che sappiamo bene come vorremmo questa città e questa regione, e che siamo capaci di difenderle". Il 27 maggio abbiamo la possibilità di gridare forte che non siamo più feudo elettorale del politico di turno, ma individui responsabili e capaci di prenderci cura del bene comune città e territorio. Dal nostro corteo a Termoli può partire un messaggio chiaro, che supera i confini cittadini: vogliamo che finalmente la Regione approvi una buona  legge sull’urbanistica regionale, che siamo i soli in Italia a non avere. In questo modo diventerà impossibile usare impunemente  il suolo pubblico come bancomat per i privati e si potrà finalmente stabilire criteri stringenti per la gestione del territorio. E vogliamo anche che siano approvati subito i regolamenti attuativi per referendum e petizioni popolari regionali, perché su temi di importanza vitale riguardanti i beni comuni (sanità, energia, acqua pubblica, edilizia) i cittadini possano esprimersi". La manifestazione prenderà il via il prossimo 27 maggio alle ore 17 con il raduno in piazza Donatori di Sangue. Non poteva mancare, poi, la contro-risposta in tema dell'interessamento dell’Autorità nazionale anti corruzione al progetto: "La questione non è chiusa e di certo non siamo favorevoli a spendere e raccogliere soldi per difendere la città. I ricorsi hanno un costo elevato ed oggi è assurdo che questa amministrazione non ci metta in condizione di dare seguito al Referendum indicendolo una volta per tutte. Se poi è tutto in regola come dice Sbrocca, lo vedremo".
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