"Fai il tuo gioco", istruzioni per l'uso su come schivare la dipendenza

lun 11 settembre 2017
Cultura e Società di Emanuele Bracone
2min
Fai il tuo gioco, istruzioni per l'uso su come schivare la dipendenza ©n.c.
Fai il tuo gioco, istruzioni per l'uso su come schivare la dipendenza ©n.c.
GUGLIONESI. Ludopatia e dipendenza dal gioco: un problema, grave, che nasce già 15 anni fa. Con l’avvento delle macchinette, delle Vlt, ma anche dei famosi ‘Gratta e vinci’, gli italiani hanno iniziato a giocare ‘responsabilmente’ e ancora di più. Ironia, ‘responsabilmente’ per portare sul lastrico le tante famiglie colpite, anche, dalla crisi iniziata nel 2007. La colpa di chi è? Del cittadino che non arriva a fine mese e che pensa che con un euro possa vincere 5000 euro, o dello stato che dalle loro giocate intasca parecchi soldi, belli puliti? Sono tante le pubblicità che invogliano a fare la propria giocata, sono tante ormai le sale slot presenti sul territorio e sono tanti, ormai, anche i minorenni che su internet possono tranquillamente giocare. Un tema attuale di cui ha voluto discuterne l’Arci “Francesco Iovine’ di Guglionesi, sabato 9 settembre alla ‘Casa del Fanciullo’, alla presenza di Padre Lino Iacobucci, fondatore della comunità terapeutica “La Valle di Toro”, Felice Simone, medico e psichiatra Responsabile Servizio Dipendenze Patologiche, don Gianfranco Lalli, parroco di Guglionesi, Antonio Lucarelli, vice sindaco del comune di Guglionesi e Vittorino Facciolla, assessore della Regione Molise con delega ai servizi sociali. Essere dipendenti dal gioco diventa una malattia come la tossicodipendenza e l’alcolismo, una malattia che può portare persino al suicidio. Un tunnel, un circolo vizioso che ti fa perdere tutto.  Ormai, in quasi tutti i locali della nostra regione, trovi una ‘macchinetta’ con cui poter giocare. A Guglionesi, ad esempio, sono poche le attività commerciali che non le hanno, “noi- ha spiegato Enzo Basler, gestore di alcuni locali guglionesani- abbiamo fatto una scelta morale. Siamo andati contro il guadagno che avrebbe potuto darci la presenza di una macchinetta”. Una scelta morale nata dalla visione di amici che giocavano e perdevano tutto, “vedere amici, coetanei o comunque clienti che giocavano e perdevano e poi ritrovarli in qualche stanza del comune per avere un sussidio, ci ha portati a prendere questa decisione”. Dello stesso avviso anche l’assessore Facciolla. Il problema, però, è a monte, come per la vendita di alcool e sigarette. Il problema sono le pubblicità che invogliano il cittadino a fare la puntata e con la nascita di internet, ormai, puoi giocare ad ogni ora del giorno e della notte.  Come si fa a vietare qualcosa se poi passa lo spot “Ti piace vincere facile? Gioca responsabilmente”? La proposta che, non deve bloccarsi alla sola giornata di sabato, prevede l’esposizione del logo ‘No slot’ nei locali commerciali oltre al Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo, alla proposta del Governo di riforma del settore dei “giochi” attualmente in discussione e alla Legge Regionale n.20/2016 della Regione Molise per la prevenzione del gioco d’azzardo. Un’altra proposta è quella presentata da Padre Lino Iacobucci, che prevede alcuni step da seguire. Fase informativa e di reclutamento: messa in rete della piattaforma virtuale e diffusione della stessa; Fase di valutazione: si attiva quando l’utente si rende conto di avere un problema e decide di farsi aiutare. Può prendere contatti con l’equipe al fine di candidarsi per partecipare alla terapia; Fase di cura e riabilitazione: è la terapia vera e propria che prevede colloqui individuali per l’utente, colloqui di sostegno alla famiglia, weekend esperienziali con formula semiresidenziale presso la Comunità Terapeutica. Sul sito www.failtuogioco.it è possibile effettuare anche un test per vedere il livello di dipendenza dal gioco che uno possiede. Alberta Zulli
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