Il tour cittadino a caccia degli altari di San Giuseppe

Road map lun 19 marzo 2018
Cultura e Società di Michele Trombetta
2min
Uno degli altari allestiti in città ©TermoliOnLine
Uno degli altari allestiti in città ©TermoliOnLine

TERMOLI. Tanto sentita e apprezzata, la tradizione degli altari di San Giuseppe, quanto dispersiva.

L’assenza di una locandina unica con l’indicazione di orari e allestimenti ci ha costretti a una sorta di caccia al tesoro per trovare tutte (o quasi) le relative ubicazioni.

Prima tappa al Belvedere, nel borgo antico, meglio conosciuto come 'U Carcere.

Nella torretta dedicata a Carlo Cappella, ha realizzato l'altare l'Associazione Amici del Borgo Vecchio; di fronte nei locali che qualche tempo fa erano adibiti all'ufficio cultura del Comune si è allocato il gruppo folklorico marinaro 'A Shcaffette, un altare che è stato basato sulla Sacra famiglia, mobili, vestiti e attrezzi di una volta che oggi sono pezzi da collezione e quella culla sul letto di ottone è stata davvero la ciliegina sulla torta.

Bisogna dire che in questa edizione 2018 degli Altari, molti di questi sono ispirati all’ambientazione con mobili e oggettistica antichissimi che farebbero la gioia di antiquari e collezionisti: abbiamo visto una lampada antichissima di oltre 100 anni, le famose scatolette dello stabilimento di conservazione sott’olio di sardine esistente a Termoli prima della grande guerra, mobili come i famosi comò e armadi enormi.

Tutti belli e fantasiosi, quello in casa privata della signora Vittoria D’Angelo vedova Salerno in vico San Pietro, che ad ogni visitatore addolciva la bocca con un pezzo di pizza al bicarbonato. Sempre al borgo la tradizione che continua in casa Cicchino, in via Vescovo Pitirro, anche qui qualche miglioria nella creazione, molto bella come sempre, qualche metro più avanti don Bruno Buri con le sue simpatiche canaglie ha realizzato un altare diocesano classico; non poteva mancare la finestrella in vico Duomo IV di Lucia Marinaro, un altare in una nicchia davvero carina. Sulla salita di Montecastello appena entrati dall’arco di via Duomo una volta c’era la Paranza, questa volta lo stesso locale ha visti protagonisti la San Vincenzo de’ Paoli, luogo piccolo ma anche qui altare molto grazioso.

Usciti dal borgo, come si diceva una volta “Foriporte”, molti non ce ne sono, quindi la consueta e immancabile visita a quello che si fa presso la casa di riposo per anziani “Opera Serena”.

Caratteristico e ben strutturato anche quello che abbiamo ammirato al Sacro Cuore del parroco don Silvio Piccoli: all’appello mancava quello della parrocchia il Crocifisso per motivi strutturali, e a chiusura del giro abbiamo lasciato quello fatto dalle donne di Difesa Grande che allestiscono il loro altare fatto con creatività e pezzi da collezione ogni anno sempre meglio di quello dell’anno precedente, Patricia e le sue colleghe si danno un gran da fare per dare il meglio e ci riescono sempre.

Ricordiamo che anche oggi si potranno visitare gli altari alcuni anche a fino a tarda serata: approfittiamo, come redazione, nel fare gli auguri a tutti coloro che si chiamano Giuseppe e con nomi che derivano dallo stesso al maschile e al femminile (oltre a tutti i papà).

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