Crollo del ponte tra Ancona e Loreto: e adesso?

ven 10 marzo 2017
Editoriale di Giovanni Perilli
1min
Crollo del ponte tra Ancona e Loreto: e adesso? ©n.c.
Crollo del ponte tra Ancona e Loreto: e adesso? ©n.c.
Crollo del ponte tra Ancona e Loreto: e adesso?
TERMOLI. Erano le 13.30 di ieri quando la cronaca nazionale ha fatto registrare il crollo del cavalcavia numero 167 nel tratto Ancona-Loreto. Vittime della tragedia sono marito e moglie: Emidio Diomede, 60 anni, e Antonella Viviani, 54, entrambi di Spinetoli (Ascoli Piceno). A bordo di una Nissan Qashqai, i due coniugi hanno perso la vita andando a sbattere contro le macerie e generando un urto violento che non le ha lasciato scampo. Feriti nel disastro anche tre operai romeni per un incidente che lascia indispettiti e innervositi gli italiani perché lo stesso è avvenuto dopo circa cinque mesi da quello in provincia di Lecco dove a perdere la vita fu un pensionato. A cedere, dalla ricostruzione, è stato un ponteggio. A precisarlo è la Società Autostrade che ha parlato di un “ponteggio provvisorio che era stato montato a sostegno del ponte nell’ambito di lavori di ampliamento della terza corsia dell’autostrada” così come evidenziato da Corriere.it. A poche ore dal crollo arrivano le reazioni politiche, le parole di tanti che cercano risposte dall’uno e dall’altro partito. Solite polemiche, soliti scaricabarili perché la colpa è di chi tace, di chi assiste e di chi, in egual misura, oggi grida allo scandalo ed addita chiunque senza, però, aver mai fatto qualcosa. Si attende il peggio, si attendono crolli, morti e feriti perché ci si è impegnati a salvare sempre e solo altro e mai lo stesso. È assurdo. Decisamente assurdo. Intanto spazio alle richieste di Salvini e 5 stelle di comprendere di chi fosse la responsabilità. Spazio a Del Rio, Ministro delle infrastrutture, che fa sapere che verrà istituita una commissione d’inchiesta e che verranno inviati sul posto degli ispettori. Intanto la polvere è stata tolta, accantonata dove c’era spazio mentre le sole macerie  solo di chi ha perso un caro. Troppe, ad oggi, le denunce finite inascoltate, i lamenti rimasti nel silenzio. Accade un po' ovunque, anche a Termoli: non è quasi l'ora di darsi da fare? Tragedie e tristezza, silenzi e grida stonate. Italia svegliati! Ricostruisciti perché lo chiedono gli italiani.

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