Tra pesca e sanità... c'eravamo tanto amati
Editoriale
di
Emanuele Bracone
1min
TERMOLI. Se nella sanità il governatore D’Alfonso vuole far diventare l’ospedale di Vasto concorrenziale rispetto a quello di Termoli, ponendosi per la prima volta in contrasto col suo amico e collega Frattura, sulla pesca a vincere – per il fermo biologico 2017 – è stata la linea imposta dal Mipaaf e rispondente alle indicazioni date dall’onorevole dem Venittelli. Il presidente della giunta regionale dell’Abruzzo ha cercato di mettersi di traverso rispetto all’ipotesi sfornata in via XX settembre a Roma, con la sosta per il ripopolamento ittico slittata a settembre per i 30 giorni obbligatori e consecutivi, ma alla fine non l’ha spuntata, tanto che su Facebook c’è chi si è sentito bruciare per questa sconfitta, tanto da scrivere un post in bella evidenza – si tratta di un esponente della marineria pescarese – “In terra d’Abruzzo comanda il Molise, mai così in basso”, ebbene ogni tanto la legge del contrappasso non vede soccombere la nostra regione, come troppo spesso è avvenuto in passato. In ogni caso, al di là dei casi specifici, è la fine di un rapporto improntato al Volemose bene? Chissà…