Nella notte di Ischia chi si sarà messo a ridere?

gio 24 agosto 2017
Editoriale di Nicola Montuori
1min
Nella notte di Ischia chi si sarà messo a ridere? ©n.c.
Nella notte di Ischia chi si sarà messo a ridere? ©n.c.
TERMOLI. Dei due terremoti precedenti, quello dell’Aquila e di Amatrice si è venuto a sapere che anziché rattristarsi per le morti e la distruzione, ci sono state delle persone che hanno riso perché di lì a poco avrebbero avuto appalti milionari per la ricostruzione. Viene da pensare che anche per questo terremoto di Ischia qualcun altro si sarà fatto delle belle risate, forse sarà stato più attento a non farle al telefono o davanti a qualcuno, ma di certo avrà riso. Viene da piangere a noi invece, quando in Italia, forse nell’unica nazione che fa parte del G7, si solidarizza verso chi viene minacciato dalle ruspe che devono abbattere la sua casa abusiva. Solidarizzo nei confronti di chi potrebbe ritrovarsi senza casa perché gliela stanno per abbattere, spesso fatta con materiale scadente, ma le leggi sono leggi, le regole sono regole. Già, proprio i materiali scadenti sono stati la causa della distruzione (minima) delle abitazioni di Casamicciola la sera del 21 agosto (foto La Presse). Lo Stato che cede all’abusivismo, alle costruzioni fatte con quel pressappochismo tipicamente italico, che però significa morte quando la natura si ribella con terremoti, alluvioni, frane e da poco tempo anche i tornado, segno che il clima è cambiato. Lo Stato che nulla può quando centinaia di persone si mettono con il proprio corpo dinanzi alle ruspe, alla Polizia. A Ischia, è stato abbattuto solo lo 0,75% delle case indirizzate da provvedimenti di abbattimento e poi ci lamentiamo se una “scossetta” di magnitudo 4.0 fa tali danni e purtroppo anche morti? In Giappone non succede niente per quelle di 7.5, i grattacieli e i palazzi oscillano pure ma non una lesione, non un crollo: per quelle da 4.0 neanche si girano a guardare il lampadario che oscilla. Noi qui, purtroppo, abbiamo situazioni che risalgono a secoli addietro e se i terremoti continueranno ad interessare la nostra martoriata Italia, saremo costretti a contare nuove vittime. Ma per lo meno smettiamola di piangere e fare con il nostro corpo da scudo umano dinanzi a una ruspa che deve abbattere perché c’è una casa abusiva, spesso costruita con materiali scadenti, perché li sotto si muore. Anche con una scossetta da 4.0.  

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