Primo Maggio, i pensionati ringraziano i lavoratori (che pagano le loro pensioni)

lun 01 maggio 2017
Flash News di Emanuele Bracone
2min
Primo Maggio, i pensionati ringraziano i lavoratori (che pagano le loro pensioni) ©n.c.
Primo Maggio, i pensionati ringraziano i lavoratori (che pagano le loro pensioni) ©n.c.
AGNONE. E’ risaputo: i pensionati ricevono la pensione esclusivamente perché i lavoratori in attività pagano i contributi da cui l’Inps attinge i fondi per dare l’assegno mensile a chi ha finito di lavorare ed è stato messo in quiescenza. E’ una grande solidarietà intergenerazionale di sistema. Quindi, l’Università delle Generazioni di Agnone ha pensato bene di ringraziare i lavoratori proprio nel Primo Maggio 2017 ritenendo che questa sia certamente la “Festa dei lavoratori” ma ancora di più la “Festa dei pensionati”  i quali  proprio grazie ai lavoratori ancora in esercizio ricevono il denaro con cui vivere o sopravvivere. Così, l’Università delle Generazioni di Agnone ha inteso aggiungere maggior valore al Primo Maggio, interpretandolo pure come “Giornata della Riconoscenza” con cui, appunto, i pensionati ringraziano i lavoratori (specialmente coloro i quali rimangono infortunati, rischiano la vita o addirittura la perdono nell’adempimento del loro ruolo  professionale e nel loro dovere generazionale). Nella mattinata del Primo Maggio 2017, per la prima volta, l’associazione culturale agnonese ha inviato molti messaggi d’ogni tipo (in prevalenza e-mail) ed ha effettuato tante telefonate simboliche a chi è ancora nella “trincea del lavoro” per ringraziare, a nome dei pensionati, proprio per la loro concreta solidarietà intergenerazionale. Ma il sistema pensionistico e previdenziale potrebbe essere presto messo in grave crisi dal momento che i lavoratori diminuiscono oppure perché sono talmente precari da non essere in grado di versare i contributi necessari a sostenere l’erogazione degli assegni mensili a coloro che sono in pensione. La popolazione italiana invecchia sempre più, mentre invece continua la denatalità e spesso i tanti giovani che ci sono o restano in Italia non  hanno, in maggioranza, un vero e proprio lavoro, poiché si arrangiano oppure, quando non disoccupati o inattivi, sono in tale stato di precarietà da non produrre sufficienti contributi per sostenere la indispensabile solidarietà intergenerazionale e per ottenere loro stessi una pensione futura. Che futuro avrà, così, la società italiana, specialmente quella che annaspa quotidianamente?... Ed ecco che l’Università delle Generazioni di Agnone, nella giornata del Primo Maggio 2017 pensa che i responsabili istituzionali dovrebbero sentire fortemente l’urgenza di riequilibrare le sorti dei lavoratori, dei disoccupati e dei pensionati in modo tale da eliminare le sofferenze esistenziali di giovani ed anziani, poiché entrambi meritano adeguata dignità umana, sociale e anche cristiana, dal momento che l’Italia è ancora una nazione prevalentemente confessionale cattolica (quantunque sempre più “precariamente”). Infine, l’Università delle Generazioni ringrazia e saluta quei lavoratori e le loro associazioni che non possono manifestare o sfilare nella giornata del Primo Maggio (come ad esempio in Turchia,  Siria, Iraq, ecc.) a causa di dittature, guerre ed altre gravissime problematiche inibenti le libertà e i minimi diritti umani universali.

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