I funerali del 40enne morto nel bosco, l'omelia dell'arcivescovo Bregantini

sab 12 agosto 2017
Flash News di Emanuele Bracone
3min
I funerali del 40enne morto nel bosco, l'omelia dell'arcivescovo Bregantini ©n.c.
I funerali del 40enne morto nel bosco, l'omelia dell'arcivescovo Bregantini ©n.c.
GUARDIAREGIA. Omelia dell’arcivescovo di Campobasso – Bojano, mons. GianCarlo Bregantini, per le esequie del giovane quarantenne, Pietro Serino, operaio di Guradiaregia, scomparso la settimana scorsa  e ritrovato la sera di domenica 6 agosto su un sentiero di montagna (Bocca della Selva) ai confini con il Molise. Un invito al coraggio, nelle parole di conforto pronunciate dal vescovo. Ma allo stesso tempo, rivolgendosi alla comunità ferita di Guardiaregia un invito alla solidarietà  con “un impegno reciproco già in parrocchia”. Dialogo, conforto e incontro siano gli atteggiamenti per superare “la paura”, ha indicato Bregantini.  «CORAGGIO SONO IO, NON ABBIATE PAURA» (Mt 14,27), è infine il messaggio di speranza sorretta dalla Fede rivolto ai suoi cari, parenti, amici, comunità di Guardiaregia, perché «Forti nella fortezza, con un cuore grande!», si possono affrontare “i flutti e le paure” cioè gli ostacoli, le difficoltà, le insidie. I funerali si sono svolti nella chiesa Madre – san Nicola di Bari-  di Guardiaregia, martedì 8 agosto 2017. Omelia per i funerali di Pietro Serino, di Guardiaregia, Chiesa Madre, martedì 8 agosto 2017 «Carissimi fratelli e sorelle, cari parrocchiani, caro don Nicola e sacerdoti, cara famiglia di Pietro, cara fidanzata di Pietro, cara nipotina e genitori, amici tutti e colleghi di lavoro, giovani tutti, nel cuore di ciascuno di noi risuonano una serie di domande che nascono dalla paura. Spesso la nostra vita è proprio come questa barchetta in cui è salito Gesù. Fragile, difficile la traversata! Anzi, non mancano gli ostacoli, il vento contrario. La notte spesso, come in questi giorni, rischia di travolgerci. Abbiamo tanto bisogno di una fede grande. Solo la vicinanza di Cristo Gesù, il risorto. Ci può dare sicurezza e stabilità. Cristo ci inviata ad affrontare il mare tempestoso. Ci esorta ad avere fiducia in lui: “Vieni.” (Mt. 14, 22-36) dice a Pietro. Vieni, dice a ciascuno di noi. Affronta il mare, credi nel bene, opera con impegno. Non avere paura! Gesù infatti, quando ci raggiunge, ci ripete: “coraggio, sono io, non abbiate paura!”. Certo, il vento ci viene incontro. Ma se guardi quel pericolo, ecco che ti trovi sommerso nei flutti. Guardiamo invece il volto di Cristo. Lui, solo, dona sicurezza. Non siano le paure, in questo momento, in paese a dominare. Non tante illazioni, né facili giudizi. Ci sia invece   un reciproco sostegno! Già in parrocchia! Il paese sia più aperto all’altro. Alle fatiche di ciascuno. Anche quando tutto sembra ovvio, facile, sereno. Nel cuore nostro, l’insidia è sempre pronta a vincere! Cresca la solidarietà! cresca la preghiera, uno per l’altro! Creiamo spazi di dialogo, di conforto, di incontro così da vincere le paure o sostenerci nei giorni di solitudine. Con fiducia reciproca e speranza vicendevole. Costruiamo, cioè, un tessuto vitale. Di fede e di benedizione. Nessuno resti solo. Nessuno sia da noi giudicato. Ma amato, capito, sorretto! Sono certo di contemplare la bontà del signore, nella terra dei viventi” – dice il Salmo. Per contemplare la bontà del signore, la sua bellezza e la sua forza! Nella terra dei viventi. Ecco perché ci piace ripetere soprattutto alla famiglia, già così provata per la perdita inattesa della sorella, che ha lasciato una ragazza di 15 anni, va la nostra solidarietà più affettuosa: “spera nel signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore”! Continuiamo a pregare, come ci esorta san Paolo, nella prima lettura (Col 1, 9-14). Per poterci comportare con stile degno, per piacergli in tutto, come vuole il Signore. Forti nella fortezza, perseveranti e magnanimi in tutto. Con cuore grande. Cristo ci ha liberati. Ci sostenga san Nicola, che ha affrontato i flutti e le paure. Ci stia vicina la Vergine Maria, tanto amata. Con le tre Ave Maria serali. Amen.».

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