Sant'Antonio Abate: a Guglionesi il rito si ripete da oltre 40 anni
GUGLIONESI. Spettacolare esibizione della Congrega di Sant'Antonio Abate a Guglionesi nella via principale del paese. Un numeroso pubblico si è radunato per ascoltare il tradizionale canto del Santo Antonio e cantare insieme alla Congrega. Un gruppo che da oltre 40 anni ogni 16 gennaio si riunisce per far rivivere tradizione, storia e spettacolo. La benedizione degli animali domestici e da cortile, nonché sacre rappresentazioni della vita nel giorno della festa di Sant'Antonio, è una tradizione molto radicata nella cultura popolare italiana. Per molte persone è un modo irripetibile per dimostrare pubblicamente non solo la propria devozione religiosa, ma anche l'affetto e l'attaccamento verso i propri amici e compagni di vita.
La narrazione, con varianti territoriali, si svolge quasi ovunque su questo tema: la scelta dell'eremitaggio nel deserto, la presenza di un angelo, le tentazioni da parte del diavolo e della donna bella, e la comparsa del carnevale. La strumentazione è estremamente essenziale basata su strumenti a percussione di semplice utilizzo e, di facile reperimento (assi per lavare i panni, pestelli da mortaio, coperchi, tappi di bottiglia schiacciati, tamburi costruiti con pelli di animali, vecchi barili o contenitori di latta. In tempi più recenti hanno fatto il loro ingresso strumenti evoluti quali le chitarre, le fisarmoniche e i flauti).
Nella regione Molise quello di Sant’Antonio Abate è un culto tra i più vivi e sentiti così come più in generale in tutta l’Italia. I canti in onore di Sant'Antonio Abate, si inseriscono nella millenaria tradizione dei canti di questua e rappresenta il momento e il gesto del chiedere cibo o denaro andando di porta in porta.