Vertenza Vibac simbolo del mandato alla guida della Uiltec
TERMOLI. Accelerazione sulle procedure dell’Area di crisi semplice del Basso Molise e ancor più per quella complessa, giudicata negativamente troppo lunga. E’ questo uno degli obiettivi del nuovo corso della Uiltec, che ieri mattina, al Macte, ha celebrato il secondo congresso dall’unificazione delle sigle Uilcem e Uilta. Padrone di casa il segretario uscente Carlo Scarati, che ha conquistato sul campo il secondo mandato e che dinanzi al nazionale Paolo Pirani e alla leader della Uil Molise Tecla Boccardo ha sostanziato una relazione molto articolata, che Primo Piano ha diffuso ieri integralmente.
Decine i delegati presenti, in rappresentanza di diverse aziende, ma se a Scarati chiedessero (come abbiamo fatto noi) qual è stata la vertenza simbolo del mandato concluso col congresso risponderebbe senza dubbio quella della Vibac e in realtà la Vibac non certo si può considerare fonte conflittuale sopita, poiché dopo aver subito un travaso sindacale notevole, l’aria che si respira in fabbrica, raccontata ieri dal delegato aziendale, è tutt’altro che respirabile e per questo l’invito è aderire allo sciopero di lunedì prossimo in maniera massiccia. Pirani, dal canto suo, non crede a tutte le promesse della politica in questa fase pre-elettorale. Si augura in modo pindarico che vincano tutti per realizzarle, ma sa che è un gioco dialettico. Infine, Tecla Boccardo, che imputa il fallimento della progettualità della classe dirigente molisana, citando 540 milioni di fondi atterrati tra 5mila rivoli, in pieno stile clientela con cui aiutare gli amici degli amici.