Il Crel, tanti soldi e poco arrosto. Per fortuna in Molise non c’è!

Per una volta mer 18 luglio 2018
Lavoro ed Economia di Claudio de Luca
2min
Matteo Renzi ©Web
Matteo Renzi ©Web

LARINO. Renzi ci aveva provato; e, tra gli enti pubblici da eliminare, aveva inserito il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel): un organismo ritenuto superfluo, seppure di rango costituzionale. Peraltro non era stata la prima volta che qualcuno aveva depositato una proposta di legge per sopprimerlo. In passato avevano tentato il colpo anche taluni deputati dell’Italia dei valori, peraltro andando contro gli interessi della maggioranza di cui facevano parte.

Purtroppo a tutelare l’istituto c’era Giulio Andreotti che non aveva mai smesso di certificarne l’esistenza in vita, auspicando (e confidando) che pure altri se ne rammentassero. Con lui c’erano i nostalgici del corporativismo e – ovviamente – i responsabili politici del succitato Consiglio, i dipendenti e quanti ne traevano vantaggio (a cominciare dai fornitori di acque minerali per gli immancabili convegni organizzati sotto l’egida di questa sigla). Il grave è che la ‘montagna romana’ generò, successivamente, numerosi figlioletti. Difatti molte Regioni presero a sottolineare la rilevanza di un organismoconsultivo locale di tal genere e sottolinearono il ruolo - almeno in termini potenziali - dei Consigli regionali dell'economia e del lavoro (Crel); e gli elettori cominciarono ad apprendere che un nuovo organismo entrava a far partedella legislazione di varie Assemblee nella prospettiva di garantire una sede stabile di consultazione e di concertazione tra l’Ente sovraordinato e le forze sociali, produttive e sindacali. E così la gramigna finì con l’estendersi, e numerosi organismi locali nacquero, ammantati di auliche funzioni, esaltati in nome della partecipazione e lodati perché rappresentativi di tavoli intorno a cui far assidere un buon numero di esponenti della mitica “società civile” e delle cosiddette forze sociali.

A ciascuno dei Crel competevano funzioni di consulenza e, in qualche caso, perfino l’iniziativa legislativa regionale. A volere piluccare nelle varie normative locali, si scopre che sono state previste Conferenze composte da oltre 30 componenti in rappresentanza delle associazioni di promozione sociale e culturale, delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni di tutela dei consumatori e degli utenti, di rappresentanti delle cooperative sociali, di imprese sociali e – addirittura - di rappresentanti delle associazioni delle cooperative sociali. Alle associazioni delle imprese sociali, ove costituite, sarebbero toccati posti per le fondazioni operanti in modo prevalente nel settore sociale e nel mondo dei disabili. Un’autentica ‘manna’ che, per fortuna, non è mai scesa nel cielo del Molise che è rimasta tra le Regioni che non si sono date il proprio Parlamentino delle corporazioni, mai previsto dallo Statuto dell’Ente.

Solo poche Regioni, resesi conto della prevedibile superfluità dell’organo, hanno pensato a sopprimerlo; non la Sicilia che, come si può immaginare, ebbe subito ad inserire il Crel nella propria Charta fondamentale. Il fatto è che, al nulla in termini di efficienza, di produzione e di utilità, corrispondono i costi. Il preventivo del Lazio indica una spesa di 300mila euro, quello della Sardegna mezzo milione; e, quasi tutti i bilanci, espongono queste voci contabili ricomprendendole – omnicomprensivamente – sotto i capitoli delle spese per il Consiglio. Tirando un totale, potremmo ipotizzare un esborso totale di circa 2.000.000 di euro annui. Perciò come non ringraziare gli illuminati consiglieri regionali del Molise per non avere mai attivato questo inutile Parlamentino delle corporazioni locali, incrementando la platea dei “clientes” a contratto, pagati per non produrre alcunché? A tutti gli effetti i ‘cloni’ territoriali del Cnel non possono vantare alcuna utilità, rimanendo comunque fonti notevoli di spesa. Nella sostanza, tanti soldi e poco arrosto.

Claudio de Luca

TermoliOnline.it Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 02/2007 del 29/08/2007 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Emanuele Bracone

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Termolionline.it. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione