Un'estate fa

lun 11 settembre 2017
Lettere al direttore di Emanuele Bracone
4min
Un'estate fa ©n.c.
Un'estate fa ©n.c.
Un’estate fa. Così recita una famosa e bella canzone di Califano, e così si può dire ormai di questa nostra estate, che “chiude i battenti” non senza pecche e polemiche, ma comunque sembra proprio con un “trend” positivo di presenze turistiche, come direbbero quegli amanti “non ricambiati”....dell'idioma anglosassone, e sarebbe da miopi non riconoscerlo. Tutti ci siamo accorti del pienone che c'è stato di turisti nei mesi di luglio e agosto, i quali avranno letteralmente riempito le strutture alberghiere cittadine, con una positiva ricaduta economica a favore di tutti gli operatori commerciali del settore, e ce ne rallegriamo davvero, perché questa è la naturale vocazione di Termoli e questo, lo sappiamo bene, deve essere il settore economico da valorizzare e pubblicizzare sempre più e, soprattutto, sempre meglio. Ecco perché sarebbe il caso di “togliersi dalla testa” certe “bizzarre” e improponibili idee, pensando invece a migliorare quel che già si possiede, e senza perdere tempo, perché come si dice: “chi ha tempo non aspetti tempo” ovvero, senza aspettare la prossima estate per ritrovarci con tante cose inevase da farsi, conoscendo bene la “fisiologica dilatazione” dei tempi burocratici rispetto al calendario gregoriano, dove invece i mesi volano via in men che non si dica.... E le cose da fare davvero non si contano, ad esempio e solo per citarne alcune : ristrutturare e riportare a nuova luce la Galleria Civica d'Arte Contemporanea su Piazza Sant'Antonio, ridando la dovuta e doverosa ospitalità al Maestro ACHILLE PACE e agli altri esponenti della varie correnti artistiche che per tanti anni, con lui e grazie a lui, ci hanno onorato della loro presenza; arredare di panchine e di verde Corso Nazionale e Piazza Monumento, per quanto sia ancora possibile allo stato attuale; le tante telecamere promesse sempre e mai installate, per la sicurezza della città e delle più frequentate zone del centro; sistemare i depuratori di Termoli, perché, sia chiaro, abbiamo voluto tacere in questo periodo estivo “per amor di Patria”, ma i bagni a mare ce li siamo fatti tutti, e il lezzo che spesso e volentieri arrivava, a qualunque ora, non si poteva certo definire “una boccata d'aria pura”...., come è stato riportato, a più riprese, anche dalla stampa locale, e il naso come noi, ce l'avevano anche i turisti.... d'altra parte di fronte all'evidenza e con l'alta pressione che c'è stata, avevi voglia a sperare nella clemenza del mare e del vento...!! Ma l'argomento che quest'estate più di tutti ha “tenuto banco” è stato il Nostro caro lungomare “Cristoforo Colombo”, che se il grande navigatore genovese l'avesse saputo ci avrebbe citati per danni all'immagine sin da allora, in via preventiva e cautelare.... e così ci siamo ritrovati, come certi catatonici innamorati, con la “classica margherita” tra le mani, a ripeterci: “senso unico sì, senso unico no...”, per tornare, dopo chissà quali profonde introspezioni filosofiche...., al benamato doppio senso, rivelatosi però, a quel punto e a detta di tutti, troppo pericoloso perché ristabilito su una sede stradale ormai diventata troppo stretta per il doppio flusso veicolare. A tal proposito, e senza volermi arrogare facili doti di preveggenza, tempo addietro avevo scritto, da qualche parte, che quella strada così ristrutturata a ridurre la carreggiata a favore di una pista ciclabile e quant'altro, sarebbe risultata pericolosa sia per gli automobilisti che per i bagnanti che l'avrebbero dovuta attraversare per raggiungere la spiaggia, e così purtroppo è stato.... e non bisogna di certo essere degli architetti urbanisti per capire che il lungomare di Termoli non è né quello di Miami, né quello di Capocabana....., ma è una semplice e modesta strada, nata per l'appunto così, e quindi, quando cominci a ritagliare una fetta per questo e un'altra per quell'altro, è chiaro che diventa insufficiente per un traffico automobilistico, anche pesante, che, soprattutto d'estate, diventa particolarmente intenso. Ed è meglio non immaginare cosa potrebbe accadere con un tale traffico, a doppio senso di marcia, in entrata ed in uscita da un “tunnel”, perché altrimenti davvero perdiamo il sonno.... Certo, rinnovare è fondamentale e sta alla base di ogni progresso, ma è altrettanto fondamentale che di volta in volta si facciano bene i conti con quello che si è e con quello che si ha e, nel Nostro caso, con la naturale orografia di Termoli, perché sarà anche giusto sognare di trasformare una 500 in una Ferrari, e magari un carrozziere scaltro riuscirebbe pure, nel gioco illusionistico...., ma alla prova dei fatti, la Ferrari, da 0 a 100 ci impiegherebbe un paio di secondi si e no, sparendo alla vista, la 500 invece, ancorché riverniciata anch'essa di quello stesso rosso rampante, ci impiegherà una buona mezzora, prima di fondere rovinosamente il motore...!! Puntando invece sulla Cultura e sulla naturale e affascinante bellezza dei luoghi, sapendoli ancor più abbellire, custodire e proteggere, senza invece aggredirli inutilmente, a quel punto le grandezze, che pure contano, si farebbero però relative, come il grande Fisico ha insegnato... Giuseppe Caruso

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