Lettera aperta di un lavoratore «frustrato» della Fca
Spett.le redazione di Termolionline, sono un operaio della Fca di Termoli, una realtà produttiva che attualmente occupa circa 3mila dipendenti, compresi nuovi assunti con contratti vari e trasfertisti di altri stabilimenti in crisi.
Vi scrivo per denunciare il malcontento generale in Fiat a causa di minacce da parte dei capi a chi non si sottomette, impedendogli di avere qualsiasi giorno di ferie, altri diritti come la libertà di parlare. Io lavoro su una linea di montaggio per 8 ore in piedi, con 4 pause da 10 minuti a scorrimento, per motivi fisiologici, ritmi di lavoro insostenibili anche per via di alcuni miei problemi di salute, inoltre vicino la nostra linea di produzione hanno adibito alcuni uffici a vista tipo shoow room, con dentro capi e capetti impalati come manichini a guardarci con aria minacciosa e disprezzo per tutto il giorno, tranne quando si inventano una delle loro riunioni per parlare di produzione e altro.
Tutto ciò provoca forti depressioni a molti dipendenti come me, con la speranza che si licenziano, anche io l'ho pensato, ma avendo un mutuo e bambini e moglie disoccupata a carico cerco di resistere, con tutto il rispetto per coloro che non lavorano e leggeranno questo articolo qui non si parla di non volere lavorare ma di dignità e rispetto delle persone.
Tutti si lamentano e pochi hanno il coraggio di agire, inoltre i sindacati sono quasi tutti compiacenti delle scelte aziendali e nonostante sono molto criticati nessuno si toglie la tessera forse per paura. Questo è il nuovo metodo applicato da Marchionne a tutti gli stabilimenti in italia appoggiato dall'ultimo governo.
Cordiali saluti.
L. P.