Movimento 5 stelle: "Egam e sistema idrico, riforma debole e confusa"

ven 14 aprile 2017
Politica di redazione
3min
Movimento 5 stelle: Egam e sistema idrico, riforma debole e confusa ©n.c.
Movimento 5 stelle: Egam e sistema idrico, riforma debole e confusa ©n.c.
TERMOLI. Il MoVimento 5 Stelle Molise ha deciso di votare No alla riforma del sistema idrico integrato. I motivi sono gestionali, finanziari e strategici Da quando è entrato in Consiglio regionale, il MoVimento 5 Stelle Molise si è battuto per una gestione pubblica dell’acqua, per fare in modo che un bene collettivo universale non venisse degradato a merce. Sono stati anni di battaglie, di atti depositati e tanta informazione. Ma ciò a cui abbiamo assistito oggi, con l’approvazione della riforma del sistema idrico integrato, non è altro che una toppa insufficiente a coprire un buco enorme fatto di ritardi, omissioni e mancanze da parte del Governo regionale. Tralasciamo le contorte strategie e le ormai evidenti spaccature interne a centrodestra e centrosinistra. Il MoVimento 5 Stelle Molise ha detto NO a un progetto di riforma debole e confuso. Il nascente Egam, l’ente di governo d’ambito formato dai Comuni e chiamato a indicare la società che gestirà il servizio è ancora avvolto da molti dubbi. Le procedure proposte e approvate dal governo regionale non garantiscono al 100% la gestione pubblica dell’acqua. I problemi, infatti, nascono a monte. Il Decreto Sblocca Italia del governo Renzi conferma alcuni principi che tendono a privatizzare l’acqua, come la possibilità di remunerare il capitale investito nella gestione del servizio e affidarla al privato nonostante al referendum del 2011 milioni di italiani hanno sottoscritto un principio, ovvero che la gestione dell’acqua è e deve rimanere pubblica. Per come stanno le cose adesso, quindi, qualsiasi indicazione in legge che porti una gestione pubblica dell’acqua potrà essere impugnata dal governo nazionale proprio in virtù dello Sblocca Italia. La questione legata alla gestione del servizio idrico poteva essere affrontata e risolta già tre anni fa. Invece la Regione ha tergiversato. Nei mesi scorsi il MoVimento 5 Stelle Molise ha segnalato un’anomalia nelle procedure per la costituzione dell’Egam, creato tramite delibera di Giunta e non con il dovuto passaggio in Consiglio regionale. La Regione, quasi per orgoglio, ha voluto attendere il verdetto del Tar che ha poi bocciato le sue procedure. Intanto si è perso altro tempo invece di creare una società in house di Comuni molisani, quindi interamente pubblica, che avrebbe potuto gestire il sistema idrico lontano da interessi privati. Ma torniamo alla costituzione dell’Egam. Leggendo il progetto di riforma, restano intatte le perplessità che abbiamo già espresso negli ultimi giorni, per altro già presenti in una nota formale presentata nelle scorse settimane all’Ufficio di presidenza. Preoccupa il fatto che a causa di un emendamento approvato dalla maggioranza tutto sarà delegato alla volontà dei sindaci, “qualora l’Egam scelga la forma di gestione mediante affidamento diretto” a una società in house. Istituito l’ente, però, ad oggi non esiste nessuna società 100% pubblica a cui possa essere affidato il servizio. Per fortuna grazie ad alcuni nostri emendamenti saranno pubblicati tutti i verbali e le determinazioni delle sedute del Comitato d’Ambito e tutti i cittadini potranno assistere alle riunioni dell’Ente. Restano però senza risposta i nostri dubbi sulla strada percorsa che con ogni probabilità non porterà alcuna garanzia per la pubblicità dell’acqua, sulle risorse finanziarie che dovranno impiegare i Comuni per l’istituzione e il funzionamento di Egam, nonché sui rapporti che potranno instaurarsi con Molise Acque e non si capisce quanto i Comuni dovranno sborsare per poter entrare nell’Ente come previsto dalla legge. Il MoVimento 5 Stelle Molise ha cominciato il dialogo portando gli enti locali al tavolo di confronto. La Regione è andata invece per la propria strada senza coinvolgimento. Un quadro sconfortante che ha portato il M5S ad abbandonare più volte i lavori di commissione e a votare NO alla legge in Consiglio regionale.

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