Dal Cratere un coro unanime: i migranti a San Giuliano non li vogliamo

La sfida mar 07 novembre 2017
Politica di La Redazione
5min
Assemblea a Santa Croce ©F. O.
Assemblea a Santa Croce ©F. O.

SANTA CROCE DI MAGLIANO. Centro comunitario gremito per la manifestazione pubblica promossa dai sindaci dei 4 comuni che in Consiglio si sono espressi contro l’approdo al villaggio di San Giuliano di Puglia dei migranti (anche della quota dimezzata di 250): Santa Croce, Colletorto, Bonefro e Rotello. Mancava Montelongo.

L’umore è chiaro, ribadito dai 4 primi cittadini, da altri amministratori, dalla gente e anche dall’ex senatore Peppe Astore, intervenuto domenica sera. Numerosi i contributi offerti e tutti in un solo segno: no al centro hub o nuovo centro di rimpatrio volontario.

E’ chiaro il no, come è chiara l’apertura al modello diffuso sul territorio sotto l’insegna dello Sprar, con una omogenea e più praticabile distribuzione dei richiedenti asilo, su tutto il territorio, sempre che si debba fare. Le 4 amministrazioni portano al traino del dissenso i deliberati di Consiglio, che certo non sono tabula rasa. Ma non si fermeranno lì. Il 13 novembre, lunedì prossimo, potrebbe esserci (andrà confermato) un sit-in di protesta sotto la prefettura di Campobasso, per rimostranza contro le scelte fatte dal Viminale, anche le ultime col dimezzamento del numero di immigrati in arrivo. I sindaci sono disposti anche al forte gesto simbolico della riconsegna delle fasce tricolori. Tra i modelli di riconversione del villaggio, per non sperperare i quasi 3 milioni impiegati nella sua ristrutturazione, la formazione scolastica e un dynamo camp. Staremo a vedere.

per scegliere le parole del sindaco e organizzatore Donato D’Ambrosio, c’è stato «Un bellissimo incontro contro l’apertura del centro Hub, Rva, Cpr etc.» Tutte sigle diverse per indicare un solo progetto: insediare i migranti nel villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia. Ipotesi battezzata dal Viminale anni fa, con numero da capogiro, ora ridotti a 250, ma che non trovano nel circondario alcun favore. In 4 sono i Comuni che hanno visto esprimersi contro i Consigli comunali: Santa Croce, Colletorto, Bonefro e Rotello e i loro sindaci due giorni fa sono passati all’azione. Il primo cittadino padrone di casa prova a fare una sintesi: 1. I cittadini hanno messo a tacere ed urlato contro chi ha provato a speculare politicamente l’incontro (2-0 e partita chiusa); 2. Il nostro territorio vuole un’accoglienza fatta di piccoli numeri, proporzionale alle nostre dimensioni (rete Sprar) e che punti alla vera integrazione: 3. Un diverso utilizzo del villaggio dell’area del cratere, nelle prossime settimane presenteremo le nostre alternative; 4. Il 13 novembre tutti a Campobasso, con il popolo e senza bandiere per manifestare in Prefettura (a breve news organizzative); 5. incontro pubblico con il presidente Della Regione; 6. ...da scrivere insieme». Per rimanere in tema di santacrocesi, altrettanto significativa la narrazione di Giovanni Gianfelice, capogruppo di minoranza e tra i maggiori avversari irriducibili di questa partita d’accoglienza.

«Partecipata assemblea domenica pomeriggio presso il Centro Comunitario di Santa Croce di Magliano dove i Comuni che gravitano attorno a San Giuliano di Puglia, si sono riuniti con i propri amministratori e cittadini per fare il punto della situazione e ribadire un secco NO all'apertura dell'Hub presso il Villaggio che un tempo ha ospitato la popolazione terremotata di quel centro. Moltissimi gli interventi che seppur con sfaccettature diverse perchè c'è sempre qualcuno che anche di fronte all'evidenza dei fatti, dispiace inimicarsi la politica, è prevalso con chiarezza che siamo stati e siamo favorevoli ad essere solidali anche se abbiamo già dato, ma se proprio dobbiamo accogliere va utilizzato il modello SPRAR e una equa distribuzione su tutto il territorio regionale. Sono venuti fuori i ritardi della ricostruzione post sisma, la mancata ripartenza dell'economia, la viabilità, i presìdi chiusi, la mancanza di lavoro, lo spopolamento, le scuole da ricostruire e la paura di fronte a quella che viene definita una pericolosa invasione studiata a tavolino proprio dalla politica che qualcuno tenta chissà per quali motivi, ancora di difendere. Nel mio intervento ho ribadito ai Sindaci presenti ad iniziare da quello di Santa Croce, il fatto che se ci avessero dato retta tre anni fa quando si è venuti a conoscenza del regalo che ci stavano confezionando, forse stasera non stavamo a parlare di queste cose. Si è preferito soprassedere, sottovalutando quello che noi Consiglieri di opposizione avevamo capito da subito e da subito abbiamo affrontato cercando di far presente che questo territorio non andava gestito passando sulle nostre teste. Le bugie riferite in questi anni dal "sindaco del villaggio" hanno avuto le gambe corte e le ripercussioni anche in termini di rapporti all'interno di questo comprensorio, di certo non mancheranno. Dopo il dibattito sono seguite le proposte. Il giorno 13 novembre. una grande manifestazione davanti alla Prefettura di Campobasso delle amministrazioni e dei cittadini e se non dovesse bastare i 5 Sindaci dei Comuni di Santa Croce, Rotello, Bonefro, Colletorto e Montelongo (assente domenica quest’ultimo, ndr) sono pronti a restituire le fasce e dimettersi assieme ai rispettivi Consigli comunali. Contestualmente invitare ad una pubblica adunanza il Presidente Frattura per sottoporgli una idea diversa e più nobile a cui destinare quella struttura.

Vedremo cosa succederà. Ma il tono della civile e democratica protesta sta ricevendo tantissime adesioni. Io voglio solo sperare che non ci siano strumentalizzazioni di nessun tipo, perché sono le popolazioni unite e non questo o quell'altro o uno o più partiti politici a prendere l'iniziativa. Ci aspettiamo comunque una grande partecipazione di popolo per manifestare pacificamente e ribadire che la solidarietà la intendiamo in maniera diversa e comunque l'abbiamo già data. Questo territorio va ricostruito anche economicamente e valorizzato concertando le iniziative con i cittadini che lo vivono, lo difendono e lo tuteleranno da qualsiasi interferenza non gradita. La politica è avvisata. Non consentiremo a nessuno di decidere a casa nostra. Questo sia chiaro a tutti». Il sindaco di Bonefro, Nicola Giovanni Montagano, ha pubblicato come sempre su Facebook il suo pensiero. «Domenica pomeriggio l’incontro a Santa Croce di Magliano sulla questione centro “hub”/centro per rimpatrio immigrati extracomunitari di San Giuliano di Puglia. Una occasione di confronto tra popolazione, amministratori locali e rappresentanti politici.

È emersa la contrarietà dei cittadini presenti rispetto al nuovo progetto, che prevede la realizzazione di un centro di rimpatrio finalizzato ad ospitare 250 immigrati extracomunitari all’interno dell’ex villaggio per i terremotati di San Giuliano di Puglia. Seppur si tratti di una decisione già definita a livello ministeriale, è importante far sentire la voce e le preoccupazioni del territorio coinvolto da questo progetto. Per questa ragione è in programma per lunedì 13 novembre il sit-in, di amministratori e cittadini, presso la Prefettura di Campobasso. Sarà dunque fondamentale sviluppare una proposta alternativa per lo sviluppo della nostra area».

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