Legge elettorale, il Rosatellum bis quasi un rompicapo

Simulazioni dom 12 novembre 2017
Politica di La Redazione
2min
Italia 2018 ©TermoliOnLine
Italia 2018 ©TermoliOnLine

TERMOLI. Nonostante la concomitanza dell’assise programmatica dem a Pozzillki, discreta la partecipazione in sala consiliare al convegno organizzato dall’onorevole Laura Venittelli “Italia 2018, la nuova legge elettorale. Analisi dei profili giuridici e degli effetti politici”, che ha visto nell’uditorio consiglieri regionali come il capogruppo Pd Massimiliano Scarabeo, il sindaco di Larino e segretario regionale di Sinistra Italiana Vincenzo Notarangelo, il sindaco di San Giacomo degli Schiavoni Costanzo Della Porta (Fdi-An), il capogruppo di Mdp-Articolo 1 alla Regione Molise Francesco Totaro e diversi amministratori locali, tra cui il presidente del Consiglio comunale Manuela Vigilante, il capogruppo dem Antonio Sciandra, Mario Orlando, gli assessori Enzo Ferrazzano e Filomena Florio, nonché la vice sindaca Maricetta Chimisso. Da sottolineare il numero dei giovani presente.

L’evento è stata l'occasione per comprendere dunque i meccanismi di funzionamento della nuova legge elettorale, analizzare i profili giuridici e gli effetti politici grazie alla presenza del professor Marco Olivetti, ordinario di diritto costituzionale all'Università Lumsa di Roma, a Salvatore Borghese fondatore di Youtrend, sito specializzato in analisi politica. Interventi in collegamento via Skype anche di Marco Meloni deputato del Partito Democratico che non votò la fiducia alla Camera sulla legge elettorale e di Dario Parrini, deputato del Partito Democratico in Commissione Affari costituzionali della Camera.

Il dibattito ha portato agli occhi dei presenti quanto sia complicato ipotizzare reali scenari per le future elezioni politiche. «Come Molise avremo finalmente la possibilità di vedere uno scontro diretto perché nella nostra regione a differenza delle altre i due terzi dei parlamentari sono eletti con il sistema maggioritario ovvero significa che all’interno del collegio vince chi prende più voti di tutti e quindi è un sistema che permette di fare una competizione tra i candidati parlamentari vera dove la gente potrà finalmente dire quale è il parlamentare che preferisce e quindi votare il parlamentare che è indicato sulla scheda ed è tra quelli che più ritiene adeguato e corrispondente alle proprie idee – ha specificato la Venittelli - da presidente dell’assemblea del Pd ribadisco quella che è la necessità di fare in modo che la legge regionale sia approvata col più ampio consenso possibile e che non venga approvata contro quella che è stata l’indicazione del primo partito della maggioranza che ha parlato di tre collegi oggi approvare una legge elettorale che dice il contrario significa approvare una legge elettorale contro l’indicazione dell’unico e primo partito della maggioranza».

Per il professor Olivetti, «la nuova legge elettorale che sarà applicata per la prima volta nella prossima primavera è caratterizzata dall’essere un sistema misto: due terzi dei seggi saranno eletti con il sistema proporzionale e un terzo con un sistema maggioritario con collegio uninominale che quindi tenderà a premiare la forza politica più forte in ogni collegio la combinazione complessiva sarà da verificare in concreto è un sistema che dovrebbe agevolare da un lato le forze che sono capaci di coalizzarsi e dall’altro nei collegi uninominali i candidati con una maggiore capacità di presentare un volto credibile sul loro territorio. Una legge che non può dare stabilità è più probabile che rispetto alle regole con cui avremo votato se questa legge non fosse stata applicata riduca leggermente gli eccessi di frammentazione ma non è una legge costruita per produrre un vincitore la sera delle elezioni». Infine, Borghese: «questa è una legge elettorale che non garantirà una maggioranza alla coalizione o al partito che arriverà primo ma darà un grande contributo in termini di premio di maggioranza grazie all’effetto maggioritario dei collegi uninominali. Per quanto riguarda invece la composizione dei parlamentari molti di loro saranno indicati dai cittadini nei collegi uninominali che saranno il 37% del totale».

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