La federazione dem termolese concede l'ultima chance a Frattura sulla legge elettorale

Conto alla rovescia sab 18 novembre 2017
Politica di La Redazione
2min
Segreteria federazione dem Termoli ©TermoliOnLine
Segreteria federazione dem Termoli ©TermoliOnLine

TERMOLI. Nessuna autosospensione dagli incarichi di vertice della Federazione dem di Termoli (che ha giurisdizione su tutto il Basso Molise) e nemmeno le dimissioni dei componenti la segreteria regionale, in testa Pasquale Marcantonio. Ma il clima è tutt’altro che sereno negli ambienti del Partito democratico costiero. Ieri sera in via Montecarlo si è riunita la segreteria di Federazione, alla presenza dello stesso Marcantonio, di Antonio Sciandra, di Elio Ciccarelli, Michele Giuliano e Vincenzo D’Addio. Ci sarà un passaggio ulteriore, in attesa che il casus belli, la legge elettorale regionale, arrivi a essere approvata a Palazzo D’Aimmo. Speranze di un dietrofront rispetto all’impianto a collegio unico ve ne sono poche, tuttavia, prima di assumere decisioni clamorose in dissenso con l’establishment del Pd molisano, nell’incontro di ieri è stato stabilimento che sarà bene prendere parte domani mattina alle 11.30 al vertice che il governatore Paolo di Laura Frattura ha indetto con i capigruppo di maggioranza e le tre federazioni dem di Isernia, Campobasso e Termoli.

Da Marcantonio e Sciandra, soprattutto, uno stop all’iniziativa che i pentri vorrebbero condurre di chiedere i due collegi, con una quota salvifica della rappresentanza provinciale isernina, chiamati a rispettare il dettato dell’assemblea regionale del 27 maggio scorso, quello calpestato dal consigliere regionale eletto nel Pd Domenico Di Nunzio che nemmeno ha rinnovato la tessera del Partito democratico, questa la critica emersa ieri in via Montecarlo. Ma Marcantonio attende dunque al varco tutte le parti in causa e se martedì sarà approvata la legge sul collegio unico, si indirà subito l’assemblea di Federazione per decidere il da farsi e ha anche confermato la volontà di lasciare la segreteria regionale. «L’inaspettata posizione assunta dal presidente Frattura (Pd) sulla Legge elettorale trova sponda nella prima Commissione consiliare, presieduta dal consigliere Di Nunzio (eletto Pd), dove il voto per il Collegio Unico costituisce una grave sconfessione del deliberato dell’assemblea Pd ma soprattutto segna una ulteriore distanza dalle aspettative dei territori che da tempo reclamano una legittima rappresentanza – afferma Marcantonio - di fronte a questo ennesimo strappo, non si può fare a meno di ribadire che sulla questione, la posizione ufficiale del Partito Democratico è quella dei tre collegi con rappresentanza predeterminata ed effettiva e che ogni diversa posizione assunta da esponenti del Pd in seno alle istituzioni regionali é in contrasto con la posizione del Partito Democratico.

Pertanto, la conferma in aula, da parte di esponenti del Pd, di scelte diverse da quella ufficiale del Partito, costituirebbe uno strappo dalle conseguenze politiche imprevedibili. In tale sciagurata ipotesi, questa Federazione, oltre ad esigere la necessaria fermezza del Partito Democratico, non sarebbe nelle condizioni di difendere, nella imminente campagna elettorale che già si annuncia difficilissima, scelte che contrastano col comune sentire del territorio».

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