In degrado le opere di urbanizzazione del quartiere, la fogna non regge più in via Udine

Periferie dimenticate mer 22 novembre 2017
Politica di La Redazione
2min
In via Udine ©TermoliOnLine
In via Udine ©TermoliOnLine

TERMOLI. Nuova staffilata da parte del Comitato di via Udine all’indirizzo dell’amministrazione comunale di Termoli. «Non possiamo limitarci a darvi sempre buone notizie. La situazione del quartiere ci riporta con prepotenza alla realtà, manifestando ciclicamente le consuete problematiche cui i residenti sono ormai abituati, ma alle quali non intendono rassegnarsi. Questa volta ci riferiamo alla fognatura. Quella “nera”. Che, questa volta, anche se interessa Via Udine (... udite, gente, udite!), è pubblica.

Purtroppo dev'essere la “contaminazione” della zona nella quale viviamo che porta al degrado precoce di tutto ciò con cui viene a contatto, compreso quello che esula dalla gestione privata delle opere di urbanizzazione del quartiere.

La premessa era doverosa per fare la giusta introduzione all'argomento del giorno: è “scoppiata” per l'ennesima volta la fognatura in via Udine, ma a poca distanza da via Sandro Pertini. Con evidente fuoriuscita di liquami e conseguente emanazione di forte olezzo che ha messo a dura prova sia le narici che l'apparato digerente delle persone che hanno avuto la sfortuna di trovarsi nei paraggi nel mentre.

Il Comitato a avuto la premura di segnalare tempestivamente agli addetti ai lavori del Comune la problematica, e in poco tempo è intervenuto in loco un auto-spurgo. Condotta bloccata? Reflusso liquami? Certo è che il susseguirsi degli interventi dell'auto-spurgo comporta dei costi a carico delle casse del comune, che dovrebbero potersi evitare se solo si riuscisse ad affrontare la problematica del recapito e della depurazione della fognatura in modo adeguato. Ma forse sbagliamo aggettivo. Probabilmente bisognerebbe utilizzare, ormai, in luogo di “adeguato”, l'aggettivo “urgente”. Se non si prende atto dell'urgenza di dover risolvere i problemi che assillano da tempo immemore una buona fetta di cittadinanza, non se ne viene fuori. Coloro che hanno, loro malgrado, la sfortuna di vivere tali problematiche (e la fogna ne è una delle tante) non crediamo apprezzino più di tanto che le priorità vengano invece individuate nella sempre più attenta sistemazione del centro città.

Non crediate che l'intervento di messa in sicurezza delle strade di lottizzazione, per il quale siamo in attesa dell'ultimo step per giungere all'erogazione dei fondi dalla Regione, possa essere la panacea di tutti i mali che affliggono il quartiere. La strada è il problema principale, ma le infrastrutture seguono a ruota e, nel caso della fognatura, non ci si può appellare alla solita frase di rito: “ma Via Udine non è pubblica” per giustificare la difficoltà di investirci soldi, poiché la condotta fognaria lo è, pubblica, in virtù del fatto che colletta anche i liquami delle zone a monte prospicienti tutte su strade pubbliche.

Sarebbe auspicabile pensare ad un rifacimento generale delle condotte che sono evidentemente sottodimensionate per le esigenze attuali. Soldi spesi bene e che oltremodo eviterebbero i continui costi degli auto-spurgo.

Vogliamo solo sperare che quanto evidenziamo non rimanga inascoltato e che le periferie non siano sempre considerate polvere da nascondere sotto il tappeto».

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