​Larino alle urne: vota tu, che voto anch’io (basta che non ci facciamo fregare entrambi)

Frentanialand mar 16 gennaio 2018
Politica di Claudio De Luca
3min
Palazzo Ducale ©TermoliOnLine
Palazzo Ducale ©TermoliOnLine

LARINO. Larino alle urne:vota tu che voto anch’io (basta che non ci facciamo fregare entrambi).

Una Comunità che ha perso tutto (abitanti, ospedale, Polizia stradale, Agenzia delle entrate, autonomia scolastica delle ‘superiori’ …), mostra l’attuale Giunta baloccarsi con un Polo fieristico di cui non ha ancora stabilito cosa fare e come amministrarlo. Con questo quadro desolante, la Politica locale si avvia verso le elezioni con un Pd diviso tra l’ex-vice-Sindaco Pizzi (sponsorizza il dr Vito Di Maria), con l’ass. Palmieri (che si propone quale futuro primo cittadino) ed altri che vedrebbero di buon occhio una riproposizione dell’ing. Sabetti, già Presidente di un Esecutivo comunale efficiente. E’ ricomparso all’orizzonte anche Pino Puchetti, un tempo grande collettore di voti di preferenza.. Sulle persone appena nominate nulla da eccepire. Il Di Maria vanta da anni una esperienza di Revisore dei conti (Larino, Torino) e Pizzi è stato un ottimo assessore (come Palmieri, del resto). Cosa farà Notarangelo non è dato sapere: Consiglio regionale, Parlamento? ‘Quien sabe! Noi gli auguriamo di lasciare presto Palazzo ducale, per il suo bene e per quello della Comunità.

Nel Centrodestra si parla di un Demetrio Di Fonzo ‘sovranista’ e si accenna a Giovanni Quici. Ma pensieri, ubbìe, ràbbia e frustrazioni alimentano la piena dei sentimenti che affoga il cuore di chi viva nel centro frentano. Lo squallore è evidente; e la sola domanda da porsi è la seguente: la storia che stiamo vivendo è del tutto nuova oppure deve essere letta come la riproposizione di uno schema a cui il Paese parrebbe essere stato condannato col passare degli anni? Per districare la matassa occorre riferirsi alla storia dell’ultimo mezzo secolo. E' poco bello, ed ancor meno produttivo, baipassare - tacendo - le critiche che vengono espresse o, in alternativa, giustificare il rifiuto dei "contatti" sui "social" con l'ovvietà "di non avere tempo per rispondere"; oppure, quando ben di rado si sia replicato, di accampare scusanti che manifestano lo smarrimento di persone quasi incredule di essere finite dentro un labirinto:"Abbiamo ereditato una situazione difficile da parte di chi ci ha preceduto senza di avere saputo risparmiare alcunché a questa Comunità". Chi dice questo manco si rende conto che quelli di prima potrebbero dire la stessa cosa di chi sia stato loro antecedente. Per di più questo modo di fare si rivela improduttivo perché muta l'angolazione del problema senza indirizzarlo "in progress", evocando lo spettro di un pericolosissimo rosario di sventure future.

Che senso avrebbe il fatto di essersi posti come dei "salvatori" della Patria se poi si permette a tutti di "scoprire" che un gruppo politico vale un altro; e che, quindi, uno va ed uno viene, senza costrutto, mentre la situazione generale non migliora? Oggi la novità può essere solo quella di evitare che, sotto il sole, continui a non essere mostrato alcunché di nuovo. Eppure proprio perché si sperava ben altro, la gente "inondò" di voti "La Fabbrica delle idee". Purtroppo il fatto di avere fatto balenare, al colto ed all'inclita, "'e fantasme, 'e ccape 'e muorte, 'e munacièlle" si è rivelato un imbarazzante autogol nel momento in cui coloro che s'erano illusi hanno compreso che "se ne so' fujute pure 'e spìrete" e che i Larinesi non sono più in grado di "leggere" nel proprio profondo e non sono più capaci di tenderlo e di annullarlo o di schiacciarlo su di un presente che sembrerebbe avere perduto spessore e dignità.

Secondo esponenti dell'attuale Esecutivo frentano, il "nuovo" sarebbe avanzato prepotentemente. Per documentarlo, fanno riferimento ai lavori appena conclusi per il cosiddetto Polo fieristico cittadino, evitando - però - di sottolineare a che punto siano quelli dell'area degli impianti sportivi, sempre più ammalorati a causa del procedere degli anni senza che se ne riesca ad intravvedere la fine. Ormai Larino ha un avvenire … dietro le spalle; e quello vero non può essere quello che i signori della Giunta provvedono a propalare con suggestioni che arrivano dappertutto, sino a permearne l'intera società civile locale. I meriti (dicono)? Vanno solo agli attuali timonieri del Palazzo; i demeriti agli amministratori di un tempo che avrebbero lasciato il Paese con le pezze al culo. Queste sono le idee della “Fabbrica”.

Claudio de Luca

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