Di Brino carica a testa bassa: «Decine di richieste di accesso agli atti ferme da anni»

Il pendolino gio 18 gennaio 2018
Politica di La Redazione
1min
Noi con l'Italia - conferenza stampa ©TermoliOnLine
Noi con l'Italia - conferenza stampa ©TermoliOnLine

TERMOLI. Ormai puntuale come un pendolino, il convoglio di Noi con L’Italia si ferma alla stazione di minoranza di Comune di Termoli e scarica tutto il dissenso amministrativo e politico covato nei riguardi della giunta Sbrocca.

Stamani, nella saletta riservata alle opposizioni, il capogruppo Basso Antonio Di Brino, in compagnia del coordinatore cittadino fitto-ioriano Christian Zaami e del giovane Michele D’Auria, è tornato a bomba sulle presunte irregolarità commesse dall’amministrazione comunale di centrosinistra.

Ad attaccare in primis è stato proprio Zaami che rimembra la frase citata nella campagna elettorale di ormai quasi 4 anni fa del “Palazzo di vetro”. Per poi aggiungere che l’attuale compagine che governa la città di Termoli altro non sarebbe che una fotocopia sbiadita della vecchia giunta Greco. Un palazzo accessibile a pochi e con impegni di campagna elettorale disattesi. Tanto che Zaami profetizza una ‘bocciatura’ da parte della cittadinanza.

Più pesante ancora l’ex sindaco Basso Antonio Di Brino, che ha definito Sbrocca un «bugiardo seriale» – e qui, al di là delle ultime pronunce cassazioniste eviteremmo volentieri riverberi legali… visto che si tratta di dialettica politica. Ecco il video integrale della conferenza stampa:


A dire dell’attuale consigliere di minoranza la trasparenza amministrativa è assente, «Già nel 2015 mi sono rivolto all’allora prefetto Di Menna per lamentare la mancata consegna degli atti e dopo due giorni il prefetto scrisse al sindaco e al segretario comunale invitandolo a chiarire le criticità rilevate. Ora ho predisposto un nuovo esposto che protocollerò nei prossimi giorni e riguarderanno la gestione dei parcheggi a pagamento affidata all’Aipa, la convenzione con la Frentania Teatri, l’avviso di partecipazione alla sponsorizzazione dei parchi giochi e la perizia sui danni causati dall’incendio al Teatro Verde». Non solo, Di Brino cita anche l’utilizzo del Macte da parte del Pd e l’elenco dei pagamenti effettuati dal servizio finanziario per l’anno 2016 comprensivo di fatture. Altre istanze documentali di accesso agli atti per il Parco comunale, la richiesta di pagamento parcelle dell’avvocato Pappalepore (oltre 9 milioni di euro) e infine la pulizia degli arenili. Una perlustrazione a 360 gradi che finisce con l’argomento più caldo, il depuratore.

«Sono convinto di poter dire di essere sereno, anche alla luce della notifica degli avvisi di conclusione indagini preliminari».

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