Se Di Pietro agita ancora lo scacchiere... Tonino e il gioco dell'elastico
TERMOLI. Tutto ad un tratto sembra che le elezioni politiche stiano per lasciare il passo quasi con una settimana di anticipo alle elezioni regionali, la data ormai ufficiale del 22 aprile ha chiamato gli schieramenti a un sussulto, forse addormentati o cloroformizzati da questo prologo seppur importante come l'elezione di Camera e Senato e quello che stiamo assistendo è quanto meno bizzarro.
L'unica certezza fino a pochi giorni fa era la proposta di Enzo Di Giacomo, capace di andare anche oltre il mero schieramento di centrodestra, d'altro canto lui stesso nel suo primo step ufficiale parlava di eventuale candidatura trasversale.
Il suo ritiro dalla scena ha scompaginato non soltanto il centrodestra, ma ha rimesso in discussione anche scelte ed equilibri di centrosinistra.
Di ieri sera il guanto di sfida lanciato da Michele Marone, mentre due giorni prima ad agitare lo scacchiere era stato l'ennesimo intervento di Antonio Di Pietro che, non volendo da subito imporsi come candidato in prima persona, usa il metodo dell'elastico e in questo ha tirato in ballo di nuovo il suo ex collega magistrato, attirando anche le ire di Danilo Leva.
Insomma, un quadro davvero confuso, a cui si aggiungerà come benzina sul fuoco anche l'esito del voto del 4 marzo.
Scelte e contro-scelte, ammiccamenti e uscite di lato, cui prodest?
Per Antonio Federico del Movimento 5 Stelle, «l'uscita di Di Pietro dopo in rifiuto di Di Giacomo a candidarsi col centrodestra, visto che non è riuscito a 'unificarlo', può essere spiegato con le voci di un riavvicinamento tra Patriciello e Frattura. Non si sarà mica spezzato l'asse Iorio-Frattura?''. Questo si chiede il consigliere regionale Antonio Federico, candidato alla Camera per il M5S. Parlando con l'Ansa Federico dice che ''E' singolare che sia uscito anche dopo l'annuncio delle elezioni regionali del 22 aprile, che voglia menare il can per l'aia? Lui voleva candidarsi, questo è certo''.
Intanto, oggi, si elegge il candidato di Ulivo 2.0. Ma sarà vero?