Polemica sul sostegno, la replica dell'avvocato Di Carlo

Contrapposti ven 02 marzo 2018
Politica di La Redazione
2min
Sostegno a scuola ©Ilcaffè.it
Sostegno a scuola ©Ilcaffè.it

CAMPOMARINO. Non solo la replica dell’assessora alle Politiche sociali del Comune di Campomarino sulla vicenda delle ore di sostegno al bimbo disabile, a intervenire nuovamente è stato l’avvocato Giuseppe Di Carlo, che cura gli interessi della famiglia interessata. «È opportuna una breve replica alla nota del Comune di Campomarino.

Innanzitutto, preme evidenziare la solerzia (tale aspetto lo avevano già evidenziato) con la quale la assessora alle politiche sociali ha inteso rispondere sugli organi di informazione (peraltro con un comunicato zeppo di errori di grammatica e sintassi che fotografano la nostra classe dirigente) a fronte della assoluta inerzia nella gestione del caso de quo.

In secondo luogo, non si può non evidenziare come l’assessora alle politiche sociali dimostri di non conoscere la materia di cui si occupa (o, meglio, dovrebbe occuparsi), atteso che, contrariamente a quanto sostenuto, il Gruppo di Lavoro per l’Handicap di Istituto ha previsto, quale progetto di intervento per il corrente anno scolastico, la presenza di un Assistente Educatore per n. 15 ore settimanali in aggiunta (per questo si parla di “compresenza”) all’insegnante di sostegno (per cui sono state deliberate n. 24 ore settimanali) garantito dall’istituto scolastico. Il Comune di Campomarino, quindi, ai sensi della normativa vigente, avrebbe dovuto garantire (con le proprie risorse) la presenza, per le ore stabilite, dell’Assistente Educatore (o assistente ad personam).

Ebbene, a fronte delle ore stabilite dal Gruppo di Lavoro per l’Handicap e nonostante le numerose richieste formulate dall’istituto scolastico in questi mesi, il Comune di Campomarino, sino ad ora, non ha garantito affatto le 15 ore di Assistente Educatore al minore per l’anno scolastico 2017/2018 (questo dato è inconfutabile) ed anzi, ai genitori, ha rappresentato di non poter provvedere per non meglio precisati motivi di budget e di gestione delle risorse con l’Ambito Territoriale Sociale.

Peccato, però, che il budget non rappresenti mai un problema per iniziative che appaiono sicuramente di minor importanza, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, il materiale pubblicitario per la giornata internazionale delle donne (tra cui un mega poster nel quale campeggia ben visibile proprio la foto della assessora), per una spesa preventivata di euro 700 (si potrebbe fare un lungo elenco di spese di questo tipo).

Appare di tutta evidenza, pertanto, come il Comune di Campomarino, tradendo il proprio mandato istituzionale, abbia disatteso le legittime aspettative di una famiglia e, più in particolare, di un bambino più sfortunato di altri.

Aspettative che, ne siamo sicuri, troveranno pieno riconoscimento nelle competenti sedi giudiziarie».

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