Ulisse Di Giacomo contro Michele Iorio: il tramonto di un leader, sarà lui il vero sconfitto
Termoli «La grande ammucchiata è pronta, messa in piedi e confezionata ad arte da quegli stessi personaggi che sono stati miseramente annientati alle recenti elezioni politiche»
TERMOLI. Per il senatore Ulisse Di Giacomo «La grande ammucchiata è pronta, messa in piedi e confezionata ad arte da quegli stessi personaggi che sono stati miseramente annientati alle recenti elezioni politiche. C’è un po’ di tutto, in questa che definire coalizione è senza dubbio una forzatura. C’è un po’ di centrodestra e un po’ di centrosinistra; ci sono gli avversari (finti) di Frattura e i sostenitori (veri) dello stesso; c’è chi deve continuare a difendere la propria posizione e i propri rilevantissimi interessi economici e chi deve riciclarsi dopo aver sostenuto per l’intera legislatura una maggioranza che definire indegna è un eufemismo; c’è, in ultimo, l’ombra lunga di qualche malefico suggeritore che è stato il protagonista di molte delle nefandezze accadute in Molise negli ultimi tempi.
A guardarla bene questa strana aggregazione, si comprendono anche i veri motivi che hanno spinto il giudice Di Giacomo, persona degna, autorevole e non incline ai compromessi, a farsi da parte. E con grande sorpresa, in questa anomala ammucchiata che è la riproposizione del film già vissuto nel 2013, c’è anche lui, il “Presidente” per definizione: Michele Iorio. Il Leader storico del centrodestra negli ultimi tempi è apparso poco lucido, lontano anni luce dalla brillante figura che ha dominato la scena politica molisana degli ultimi venti anni. Forse scosso dalla sconfitta alle politiche, non è stato in grado di inventarsi il colpo di genio (che lo ha sempre caratterizzato nei momenti difficili) per rientrare in gioco da protagonista. Si è fatto invece coinvolgere in una scelta politica fatta e preparata da altri, nella quale in caso di vittoria (molto improbabile) i vincitori saranno altri e in caso di sconfitta ( assai probabile) il vero sconfitto sarà lui e soltanto lui.
Il popolo di centrodestra, lo stesso che negli anni ha riposto in lui una fiducia totale, si aspettava che consapevole del ruolo che ha svolto nel passato e con il carico di responsabilità che gli compete Iorio facesse una scelta diversa, che si mettesse a capo di quel che rimane del vero centrodestra e conducesse una battaglia politica anche votata alla sconfitta, una sconfitta però onorevole e coerente da cui ripartire dopo lo tsunami del M5S.
Non ha avuto il coraggio e la lungimiranza per assumere questo ruolo, contrariamente a quanto ha fatto nel passato e a quello che i suoi sostenitori si sarebbero aspettati.
Una resa incomprensibile, quella di Michele Iorio, che decreterà in ogni caso la sua fine politica e soprattutto la sconfitta di un gruppo e di una comunità che, lasciati colpevolmente senza una prospettiva degna di essere vissuta, in questa avventura non lo seguiranno, ma neanche si arrenderanno».