Tunnel, verso il ricorso al Tar e i grillini: ne risponderete in campagna elettorale

Gazebo mar 20 marzo 2018
Politica di La Redazione
1min
Movimento 5 Stelle in rampa di lancio ©TermoliOnLine
Movimento 5 Stelle in rampa di lancio ©TermoliOnLine

TERMOLI. L’ottimismo del primo cittadino Angelo Sbrocca ha lasciato un po’ disorientati i promotori No Tunnel, che auspicavano prescrizioni ben più significative riguardo al progetto di riqualificazione del centro storico. Ma non si arrenderanno di certo. In questo senso la prospettiva è stata rivelata dal portavoce in Consiglio comunale del Movimento 5 Stelle, Nick Di Michele, che ha annunciato un ricorso al Tar Molise per bloccare la procedura amministrativa del project financing.

L’abbiamo raggiunto al gazebo di via Adriatica, dove stava raccogliendo le firme a sostegno della lista pentastellata che concorrerà alle regionali del 22 aprile. «Io credo che la partita non sia ancora chiusa. Possiamo ancora proporre ricorso al Tar, e questo sicuramente lo faremo anche se ci costerà un pochino. E quindi nei prossimi 60 giorni ci muoveremo politicamente e dal punto di vista giurisdizionale. Crediamo fermamente che questo scempio si debba assolutamente fermare, perché siamo convinti che buona parte dei cittadini non voglia questo, ma soprattutto siamo convinti che questa opera paralizzerebbe la città per 5 anni.

Aggiungo che i tempi a disposizione dell'amministrazione sono abbastanza stretti, perché loro entro il 31 dicembre devono iniziare i lavori. Siamo ormai a fine marzo, e se noi riusciamo a portare avanti questo ricorso al Tar qualcosa, in termini di tempo, riusciamo a recuperare, E poi se riusciamo a congelare il progetto successivamente, con una buona campagna politica potremmo addirittura bloccare definitivamente l'opera». Di Michele entra a gamba tesa anche sulla vicenda referendaria. «La questione referendum è proprio un’oscenità, perché quando nella commissione metti quattro elementi che sono amici tuoi – si riferisce alla maggioranza - è chiaro che questi non ti fanno passare il referendum.

Noi avevamo chiesto di mettere il nostro componente. Quattro volte si è riunita la commissione e quattro volte hanno trovato l'appiglio per non fare discutere la questione». Infine, un giudizio sul deliberato del Governo. «Non ci aspettavamo sicuramente questo esito, ma abbiamo notato che hanno fatto semplicemente taglia e cuci di ciò che hanno detto la Soprintendenza dei beni culturali ed il Ministero e l'hanno fatta passare. L'ultima scellerata azione del governo Gentiloni. Di questo sicuramente ne risponderanno nella prossima a campagna elettorale».

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