Iorio-Toma: il “caos calmo” del centrodestra
Campobasso A poche ore dalla scadenza per la presentazione delle liste elettorali, l’ex governatore non ha ancora sciolto le riserve
CAMPOBASSO. La calma è solo apparente. Sotto la superficie placida del centrodestra, qualcosa si agita.
Un timido timore, un’angoscia serpeggiante. Una corrente che sibila, generata da un silenzio: quello di Michele Iorio.
Perché, con il tempo che stringe e le scadenze per la presentazione delle liste incombenti, Toma e compagni ancora brancolano nel buio: non sanno cioè, se quell’ultima casella che risponde al nome di “Noi con l’Italia” sarà dentro o fuori dagli elenchi a sostegno alla coalizione.
Il che, intendiamoci, non è esattamente una questione di poco conto; per l’appeal del “leader maximo” ed ex presidente della Regione Molise, e per il suo pacchetto di voti, potenzialmente capace di indirizzare i destini della partita.
Iorio non ha ancora sciolto le riserve. Anzi, si è trincerato in una segretezza eloquente, pesante: non solo i più maliziosi l’hanno interpretata come un chiaro segnale di un malumore evidente. Nulla contro Toma; piuttosto, lo storico “frontman” del centrodestra ce l’avrebbe con la metodica seguita per arrivare alla designazione del candidato governatore.
Una pronuncia ufficiale, nonostante la tiepida positività dei giorni scorsi, ancora non è arrivata e con il passare delle ore l’attesa si fa sempre più densa di significati.
La sensazione, ad ogni modo, è che l’ex governatore non sia ancora convinto di gareggiare in solitaria alle prossime regionali. Possibile, dunque, che il sostegno a Toma arrivi proprio al fotofinish: potrebbe essere, stavolta, davvero questione di ore.
Il momento è delicato. C’è la volontà di dimostrare all’elettorato che il “giocattolo” non si è rotto dopo l’inatteso e bruciante “no” di Enzo Di Giacomo. Ma bisogna farlo in fretta.
La decisione di Iorio potrebbe rappresentare il vero “ago della bilancia” rispetto alla tanto agognata coesione del centrodestra; una coalizione che proprio in questi giorni deve curare musi lunghi e ‘mal di pancia’ generati dall’affaire Scarabeo e tentare di ingolosire per l’ultima volta Marone.