Salvini: "Governo, se serve pronto a mettermi in gioco direttamente"
Termoli Il leader della Lega tornerà in Molise nel mese di maggio
Isernia - È arrivato a Isernia parlando a telefono, ma non era né Di Maio, né Berlusconi. Lo ha svelato lo stesso Matteo Salvini a margine del comizio in Piazza Celestino V.
“Era mio figlio che aveva a che fare con il latino – ha detto a chi gli domandava se fosse Palazzo Grazioli - mi chiedeva un suggerimento e cercavo di ricordare quello che al Classico mi avevano insegnato”.
Non vuole parlare di consultazioni, almeno per il momento. “Da lunedì – ha affermato - torneremo a immergerci in questo rebus: Governo sì, Governo no, Governo forse.
Un rebus che, a detta del leader del Carroccio: “ha stancato me e sta stancando gli italiani, perché i mutui non aspettano, le bollette non aspettano”.
Basta veti o bisticci. Salvini è pronto ad agire anche da solo: “Se serve mi metto in gioco direttamente, io c’ho messo la faccia e ce la rimetto, altrimenti rimane solo la strada del voto. Vediamo chi ci sta e chi non ci sta, chi mi appoggia sui progetti e sui programmi. Vediamo chi mi dà una mano a cancellare la legge Fornero, a ridurre le tasse, a blindare i confini. Se ho in numeri il Governo parte, se non ho i numeri mi faccio da parte e guardo cosa succede”.
“Non vorrei – ha ipotizzato - che qualcuno stia perdendo tempo per arrivare a un Governo tecnico, così da spennare gli italiani e riportare al Governo il Pd, già bocciato. Mi sembrerebbe una follia”.
A Di Maio Salvini ha poi ricordato: “gli italiani hanno votato una squadra, non solo un singolo. O si gioca con tutti o non si possono scegliere alcuni giocatori sì e alcuni no. Lasciare Berlusconi non è un mio puntiglio, è il rispetto del voto degli elettori. Di Maio è arrivato secondo, non può passare il suo tempo a imporre regole a chi è arrivato primo”.
Su eventuali inciuci con il Partito Democratico, Salvini ha aggiunto: “non vorrei che in Forza Italia qualcuno avesse una mezza intenzione di tornare a dialogare con il Pd e la sinistra. Mai con il partito di Renzi e della Boschi”. Poi si è lasciato scappare di una telefonata arrivata nel pomeriggio, che avrebbe fatto saltare le mediazioni, rimettendo tutto in gioco.
“Ci sono cose che si possono dire e altre no - ha tagliato corto - Fosse stato per me il Governo ci sarebbe già da un mese, ma c’è qualcuno che da 45 giorni fa i capricci”.
Per ora Salvini vuole ripartire dal Molise, “una terra orgogliosa, che non chiede elemosina e assistenza, chiede strade, ospedali, scuole e soprattutto lavoro per non starsene a casa sul divano, sviluppo, merito. Meno tasse è questo il messaggio della Lega, unica forza di cambiamento e concretezza che i molisani possono scegliere domenica”.
Intanto, il leader della Lega ha già annunciato che tornerà in Molise nel mese di maggio “comunque vadano le elezioni”.