​Campagna antincendio 2018, il neo premier Conte dichiara guerra ai roghi

Pompiere mar 19 giugno 2018
Politica di Sabina Sestu
3min
Incendio del 2017 ©Termolionline.it
Incendio del 2017 ©Termolionline.it

ROMA. Un documento inviato a tutti i Governatori, compreso Donato Toma, nonché all'Upi e all'Anci affinché le divulgassero anche a Province e Comuni. Il nuovo Governo giallo-verde dichiara guerra agli incendi.

È arrivata l’estate e con essa il problema, sempre fortemente sentito, degli incendi. Lo scorso anno è stato un inferno, soprattutto per il Meridione, sia per l’eccezionale ondata di caldo, con temperature che in alcune zone d’Italia hanno raggiunto persino i 50 gradi, che per la corsa sfrenata delle lingue di fuoco che hanno inghiottito ettari della nostra macchia mediterranea. Il Molise ha visto minacciati e ridotti in cenere diversi ettari dei suoi boschi, con fiamme che hanno raggiunto i centri abitati mettendo a rischio la vita di cittadini e lambendo le abitazioni. Chi non dimentica il 24 luglio scorso, quando le fiamme minacciarono lo stabilimento Fca di Termoli.

Il nuovo governo presieduto da Conte ha reso operativo il lavoro svolto nei mesi scorsi dalle commissioni istituite per far fronte all’emergenza incendi. L’allarme è scattato lo scorso 15 giugno e terminerà il 30 settembre. Nell’analisi compiuta dagli esperti, il numero degli incendi che hanno colpito lo scorso anno diverse regioni italiane è stato impressionante e ha messo a dura prova sia i sistemi di spegnimento a terra e aerei che gli operatori del settore, tanto i Vigili del fuoco che i sistemi locali di protezione civile. Ad aumentare la criticità anche la durata degli allarmi che sono proseguiti fino all’inizio di novembre. Le commissioni istituite per analizzare, a livello tecnico, i punti di forza e di debolezza delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva messe in atto dalle amministrazioni regionali con l’ausilio di quelle statali, hanno, alla fine dei lavori, chiesto alle pubbliche amministrazioni locali di adeguarsi alle specifiche raccomandazioni operative introdotte con il decreto legislativo 177 dell’agosto 2016.

Per una risposta più concreta e tempestiva in materia della lotta agli incendi è stato istituito, lo scorso aprile, un Tavolo tecnico interistituzionale, in cui sono rappresentate le amministrazioni regionali, il corpo nazionale dei Vigili del fuoco, l’Arma dei carabinieri, il ministero dell’Ambiente, il ministero delle Politiche agricole, e una rappresentanza dei comuni attraverso l’Anci.

Rispetto allo scorso anno, è stato evidenziato nel lavoro portato avanti dagli esperti, c’è stato un notevole aumento delle precipitazioni, di gran lunga superiori rispetto alla stagione 2016-17. Ma, allo stesso tempo, viene fatto notare che la maggiore disponibilità idrica ha favorito la crescita della vegetazione, in particolare arbusti ed erba, che con l’inoltro della stagione estiva e l’aumento delle temperature favorirà l’innesco e la propagazione degli incendi. L’allarme quindi rimane alto. La macchina statale e regionale in materia di antincendio risulta però in alcuni versi migliorata, anche se rimangono alcune criticità. Queste ultime riguardano sia la fase di coordinamento delle operazioni di spegnimento delle fiamme da terra e dal cielo, sia l’approntamento delle flotte aeree regionali, visto che i tempi di approvazione di alcuni bilanci di certe regioni sono troppo lenti e data anche la limitata disponibilità di risorse rispetto alle esigenze operative. Ricade perciò sulle spalle delle regioni lo sforzo di organizzare i sistemi antincendio del proprio territorio, sia massimizzando le proprie risorse umane che quelle dei mezzi terrestri ed aerei.

Lo stato da parte sua consiglia di consolidare le pratiche operative che sono risultate vincenti nelle precedenti emergenze, attraverso lo spiegamento di presidi e squadre di avvistamento e di sorveglianza, con funzioni deterrenti e di pronta segnalazione; un sistema di squadre di spegnimento da terra, in cui sia presente un direttore delle operazioni con capacità coordinative dei mezzi e delle risorse umane; ed infine la disponibilità di una flotta aerea adeguata alle esigenze del territorio e alle previsioni giornaliere del pericolo incendi nel territorio regionale.

Lo Stato farà la sua parte, come concorso residuale ma non primario, coordinando con il Dipartimento della protezione civile e su richiesta delle sale operative unificate permanenti, tutte quelle criticità che non possono essere controllate dai mezzi e dagli uomini a disposizione delle strutture regionali.

La flotta statale sarà composta da 14 velivoli Canadair CL415 e altre due velivoli co-finanziati dall’Unione Europea e condivisi con altri paesi europei, e 4 elicotteri Erickson S64F. Verranno inoltre utilizzati anche gli elicotteri del comparto Difesa, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e dell’Arma dei Carabinieri.

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