Tunnel, presentate 18 osservazioni dai Comitati sulla variante al Prg

Partita a scacchi sab 23 giugno 2018
Politica di La Redazione
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Comitato No tunnel ©Termolionline.it
Comitato No tunnel ©Termolionline.it

TERMOLI. Conferenza stampa lampo questa mattina nella libreria “Il Ponte” per il gotha del Comitato No Tunnel, che ha reso noto di aver depositato presso il protocollo del Comune di Termoli le nostre osservazioni contro l’adozione della variante al Prg 1/2018, votata dal Consiglio Comunale il 19 aprile, finalizzata a consentire la realizzazione del progetto che l’Amministrazione Sbrocca denomina “Mobilità Sostenibile”, mentre in effetti sarebbe un “Grande Scempio”, anzi il più grande tra i tanti scempi paesaggistici, urbanistici e culturali subiti dalla città di Termoli nell’ultimo secolo.

Con la variante, le aree del Piano di Sant’Antonio e della parte inferiore del Pozzo Dolce sono state riclassificate “ambito di riqualificazione AR1”, mentre nel Prg vigente sono classificate come verde pubblico e attrezzato (zona E3) e, per una piccola porzione, come aree per l’istruzione e per attrezzature di interesse comune (zona F3).

Ecco il sommario delle osservazioni che abbiamo presentate:

1)negazione del referendum consultivo;

2)il fabbricato polifunzionale non è tutto di pubblico interesse;

3)assenza degli indici e dei nuovi vincoli urbanistici da applicare al nuovo ambito di riqualificazione AR1;

4)omissione della valutazione ambientale strategica (VAS);

5)minaccia gravissima di crollo della Torretta Belvedere;

6)impatto con le fondamenta della seconda torretta;

7)rischio archeologico;

8)sbancamento del costone verde di piazza Sant’Antonio;

9)sfuma per sempre il sogno di ricreare la Villa Comunale su piazza Sant’Antonio;

10)snaturamento della fontana del Nettuno giovane;

11)stridente contrasto del teatro sul Pozzo Dolce con il contesto architettonico ed ambientale;

12)inquinamento di Piazza Sant’Antonio causato dagli scarichi delle auto che accedono ai parcheggi sotterranei;

13)insorgenza di gravi problemi dovuti al traffico in via Mario Milano;

14)inesistente incremento dei parcheggi a rotazione nel centro di Termoli;

15)depauperamento del patrimonio pubblico;

16)incerta sostenibilità economico-finanziaria del progetto;

17)mancata asseverazione del PEF e dubbia capacità economico-finanziaria del promotore;

18)inadeguatezza delle finestrature delle attività commerciali e ricettive.

Evidentemente non è possibile commentare in un comunicato stampa tutte le 18 osservazioni presentate, lo faremo in una apposita assemblea popolare, che terremo a breve; pertanto, in questa sede ci limitiamo a illustrare le prime due osservazioni.

Di fronte ad un progetto che implica un cambiamento radicale e permanente della configurazione fisica del centro di Termoli, la stessa Amministrazione Sbrocca avrebbe dovuto sentire l’esigenza di consultare i cittadini; ma se ne sono guardati bene, adducendo pretesti “tecnici”.

L’avvocato Sbrocca - che tiene a far sapere di essersi laureato in giurisprudenza con una tesi sui referendum - afferma che, pur volendo, l’Amministrazione Comunale non potrebbe indire un referendum consultivo sul Grande Scempio, perché ciò equivarrebbe a contraddire la volontà espressa dalla stessa maggioranza. Questo sragionamento è infondato, in quanto il referendum consultivo non deve essere necessariamente contro un progetto, ma può essere anche pro; quindi, non ci sarebbe stata nessuna contraddizione se la maggioranza avesse chiamato i termolesi ad esprimersi a favore del progetto Mobilità Sostenibile.

L’altro pretesto ammazza referendum sventolato dalla Giunta Comunale è che i quesiti proposti a più riprese sono stati bocciati dalla commissione referendaria. Non vogliamo tornare per l’ennesima volta a criticare sia i criteri di formazione della commissione referendaria, sia le valutazioni da questa espresse. Tutto questo era assolutamente superabile nel momento in cui tutti i consiglieri comunali di minoranza il 15 maggio u.s. hanno presentato in Consiglio Comunale una mozione con cui hanno chiesto di sottoporre a referendum popolare consultivo il progetto Mobilità Sostenibile. Per bocca del sig. Mario Orlando, è stata posta la pregiudiziale, naturalmente approvata dalla maggioranza, che la mozione della minoranza non poteva essere neanche posta in discussione in quanto - e qui spunta un terzo pretesto - il Segretario Generale ha affermato che nel bilancio comunale non sarebbe possibile reperire i fondi per tenere il referendum.

Il progetto Mobilità Sostenibile approvato dalla Giunta Regionale il 3 agosto 2015, con la delibera n. 417, relativa alla “rimodulazione”, cioè fusione, del progetto del tunnel e di quello del parcheggio pubblico a rotazione, non prevedeva altre e diverse unità immobiliari. Invece, la Giunta Comunale di Termoli, il 5 novembre 2015, con la delibera n. 291, ha approvato la proposta in finanza di progetto della De Francesco Costruzioni e l’ha definita di pubblico interesse, benché essa si sia “arricchita” di unità immobiliari che di pubblico interesse certo non sono, come attività commerciali e ricettive, parcheggi e box privati, ed un teatro.

I 115.490 metri cubi del fabbricato polifunzionale affacciato al litorale nord sono così ripartiti per destinazione d’uso: tunnel (costruito nel fabbricato per circa un terzo della sua lunghezza) 5,2%; parcheggio pubblico a rotazione (inclusi locali tecnici) 47,3%; parcheggio privato (inclusi locali tecnici) 22,0%; teatro (inclusi locali tecnici e annessi) 11,7%; attività commerciali (inclusi magazzini) 10,0%; attività ricettive 3,8%. In conclusione, solo il 52,5% del volume del fabbricato polifunzionale (tunnel e parcheggio a rotazione) è definibile di pubblico interesse.

L’attribuzione al progetto del pubblico interesse consentirebbe all’Amministrazione Sbrocca di avvalersi illegittimamente della procedura amministrativa accelerata e semplificata indicata nel DPR 327/2001.

In passato l’Amministrazione Sbrocca ha goduto dell’appoggio incondizionato dell’ex presidente Frattura, che ha facilitato oltre ogni dire l’iter amministrativo del Grande Scempio. Confidiamo che il neo-presidente Toma, sia più attento ed imparziale di quanto sia stato il suo predecessore.

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