Aria, terra e acqua: le attività dell'Arpa Molise per la tutela dell'ambiente

Agenzia ven 13 luglio 2018
Politica di La Redazione
5min
Uno dei mezzi in dotazione all'Arpa Molise ©Termolionline.it
Uno dei mezzi in dotazione all'Arpa Molise ©Termolionline.it

TERMOLI. Dell’Agenzia regionale per la Protezione ambientale veniamo spesso a conoscenza sulle analisi per l’acqua potabile o balneabile, specie sulla costa. Ma questo è solo la punta dell’iceberg della missione istituzionale. L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Molise, istituita con legge regionale 13 dicembre 1999 n. 38 è Ente strumentale della Regione Molise, dotato di personalità giuridica pubblica nonché di autonomia amministrativa, contabile, tecnica, patrimoniale e gestionale.

Ai sensi dell'art. 5 della legge regionale n. 38/99 l’Arpa Molise è preposta all’esercizio delle funzioni e delle attività tecnico-scientifiche per la prevenzione collettiva e per i controlli ambientali, alla realizzazione di iniziative di ricerca in materia ambientale, all’erogazione di prestazioni analitiche di rilievo sia ambientale che sanitario.

L’Arpa Molise è, altresì, preposta a tutti i compiti ad essa attribuiti con legge dello Stato e della Regione Molise ovvero acquisiti in regime convenzionale, in relazione agli obiettivi fissati dalla Giunta Regionale e dal Comitato Regionale di Indirizzo, di cui all’art. 8 della legge istitutiva.

L’Arpa Molise organizza e svolge la propria attività con le modalità stabilite secondo rigorosi principi di partecipazione, trasparenza e di economicità.

Le attività principali dell’Arpa Molise sono le seguenti: controllo dei fattori fisici, chimici e biologici che caratterizzano l'ambiente nelle sue diverse componenti: aria, acqua, suolo, ecc.;

monitoraggio sul territorio regionale registrando anche gli effetti delle dinamiche globali di cambiamento meteo-climatico; attività di supporto tecnico-scientifico all'Amministrazione regionale in materia di tutela dell'ambiente e di prevenzione dei rischi ambientali, anche nell'ambito della predisposizione e dell'attuazione di piani regionali di settore; supporto tecnico e analitico all'Amministrazione regionale, all'Asrem, Noe, Capitaneria di porto e agli enti pubblici ai fini autorizzativi e di controllo e diffusione delle informazioni sui temi ambientali di propria competenza, anche attraverso la redazione di rapporti tecnici e della Relazione sullo stato dell'ambiente.

In particolare, le seguenti attività hanno un’importanza notevole soprattutto nel Basso Molise

In relazione a quanto disposto dall’art. 120 del D.Lgs 152/2006, vengono attuati i Programmi annuali di monitoraggio, finalizzati alla conoscenza e alla verifica dello stato quantitativo e qualitativo dei corpi idrici, in ottemperanza alle modalità previste negli strumenti di Pianificazione e Gestione delle Risorse Idriche (Piano di Tutela delle Acque e Piano di Gestione delle Acque), nell’ambito di una più ampia pianificazione a scala di Distretto Idrografico, articolata in cicli triennali e/o sessennali di monitoraggio.

Ai fini degli obiettivi di qualità ambientale, per tutte le tipologie di Corpi idrici individuati, in ragione delle criticità intrinseche del singolo Corpo Idrico e in relazione alle tipologie e magnitudo delle pressioni antropiche riscontrabili sul territorio afferente il Corpo Idrico stesso nonché in relazione ad eventi occasionali con impatto rilevante, il monitoraggio viene articolato essenzialmente in:

a)Monitoraggio Operativo;

b)Monitoraggio di Sorveglianza;

c)Monitoraggio di Indagine.

Al fine di consentire una definizione maggiormente esaustiva delle criticità ambientali ed allo scopo di supportare il monitoraggio ambientale dei Corpi Idrici Superficiali, viene eseguito un monitoraggio di controllo ambientale sui Corpi Idrici minori elencati di seguito

Tale monitoraggio è finalizzato alla valutazione degli impatti dei principali impianti di depurazione e delle discariche sui corpi idrici nonché la valutazione degli impatti dei corpi idrici sul mare ai fini della balneazione.

Il monitoraggio di controllo ambientale viene condotto con cadenza mensile.

Nel corso di questi ultimi decenni è emersa la consapevolezza che “le pressioni sulle risorse marine naturali e la domanda di servizi ecosistemici marini sono spesso troppo elevate” e che quindi si manifesta “l’esigenza di ridurre il loro impatto sulle acque marine.

Per far fronte a tali esigenze il 17 giugno 2008 il Parlamento Europeo ed il Consiglio dell’Unione Europea hanno emanato la Direttiva quadro 2008/56/CE sulla strategia per l’ambiente marino, successivamente recepita in Italia con il d.lgs. n. 190 del 13 ottobre 2010.

La Direttiva si basa su un approccio integrato e si propone di diventare il pilastro ambientale della futura politica marittima dell’Unione Europea.

La Direttiva pone come obiettivo agli Stati membri di raggiungere entro il 2020 il buono stato ambientale (GES, “Good Environmental Status”) per le proprie acque marine. Ogni Stato deve quindi, mettere in atto, per ogni regione o sottoregione marina, una strategia che consta di una “fase di preparazione” e di un “programma di misure”. Entro la fine dell’anno saranno resi operativi i Programmi di Monitoraggio attuati dalle 15 regioni costiere e dalle loro Agenzie per la Protezione Ambientale.

Vengono effettuate tutte le attività previste dal piano operativo predisposto dal Ministero dell’Ambiente, sulle seguenti matrici: parametri chimico-fisici colonna d’acqua, habitat pelagici, contaminanti acqua; analisi delle microplastiche rifiuti spiaggiati, sedimenti, mitili. In relazione a quanto disposto D.Lgs. n°116 del 30/05/2008, attuazione della Direttiva 2006/7/CE e con il Decreto attuativo D.M. 30 marzo 2010, ed in relazione ad i compiti istituzionali che l’Agenzia è chiamata a svolgere, sono effettuati, su 23 punti di campionamento, controlli e prelievi mensili nei mesi di aprile, maggio, giugno, settembre, e quindicinali nei mesi di luglio e agosto. (La normativa nazionale prevede controlli mensili, ma ARPA intensifica i controlli durante i periodi di maggio presenza di turisti)

Tutti i dati sono disponibili in tempo reale sul sito www.pianiacquemolise. In relazione a quanto disposto dal D.Lgs 31/2001 e dalle linee guida della Regione Molise, circa l’organizzazione del controllo sanitario delle acque destinate al consumo umano viene effettuato un piano di controllo per assicurare che non vi siano rischi sanitari e sono effettuati sulla rete acquedottistica prima della distribuzione alle unità abitative.

E’ stato predisposto un protocollo di intervento che si può così schematizzare: primo sopralluogo, esame macroscopico dei luoghi ed eventuale misurazione del fondo radioattivo dell’aria; perimetrazione delle aree; studio cartografico e topografico multi-temporale dei luoghi.

Quando esistenti i presupposti si prosegue con: attività di sopralluogo particolareggiata tendente ad una esatta descrizione dei luoghi e, in particolare, alla identificazione de visu del quantitativo e della tipologia dei rifiuti e delle loro condizioni; attività di campionamento ed analisi anche previo piano di campionamento stabilito in funzione della natura dei luoghi e tipologia dell’abbandono. Attività di indagine sul territorio legate al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti

Viene pianificata l’attività e vengono effettuati sopralluoghi in campo sulla base di criticità ambientali e segnalazioni o su iniziativa del Dipartimento. In caso di rinvenimento di rifiuti si procede ai rilievi fotografici, alla georeferenziazione degli stessi ed eventualmente al campionamento, informando tempestivamente i soggetti istituzionali interessati.

Viene redatta una relazione finale sull’attività svolta disponibile sul sito istituzionale dell’Agenzia

Nel corso dell’ultimo anno, in considerazione della crescente attenzione e della sensibilità dei cittadini nei confronti dei rischi per la salute, derivanti da una scarsa qualità dell’ambiente dovuta a varie fonti di pressione, l’Arpa ha intrapreso una serie di iniziative coinvolgendo varie associazioni che si occupano di ambiente, al fine di raggiungere una consapevolezza ambientale attraverso una corretta informazione in cui il confronto cittadino-Arpa è l’unica strada per la diffusione di modelli comportamentali ambientali corretti.

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