"Vi racconto la mia giornata da attore in una commedia musicale"

Al Savoia mar 16 gennaio 2018
Spettacolo di Michele Trombetta
4min
Promessi Sposi ©TermoliOnLine
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Promessi sposi al Savoia - parte 2

TERMOLI. Vi racconto la giornata di domenica 14 gennaio 2018, una domenica straordinaria vissuta in diretta non come giornalista, ma come attore di una commedia musicale che dall’estate scorsa, assieme ai miei "fratelli" dell'associazione teatrale " 'U Battellucce", come una grande famiglia, stiamo portando in scena in alcuni dei, ahimè troppi pochi, teatri esistenti in Molise. La commedia musicale è ispirata al grande romanzo per eccellenza italiano, "I promessi sposi" di Alessandro Manzoni e l'idea, dopo averla messa in atto per la prima volta più di 50 anni fa, è stata ripresa in questi ultimi anni sempre dallo stesso maestro, il capitano della ciurma du Battellucce, Nicolino Cannarsa. Dopo esserci esibiti a Guglionesi al teatro Fulvio, al Teatro Verde di Termoli a luglio e poi a dicembre a Santa Croce di Magliano, ecco che domenica vi è stato il grande giorno dell'esibizione, senza togliere meriti e prestigio agli altri che ci hanno visti protagonisti, a Campobasso. Il Teatro Savoia del capoluogo è davvero quanto di meglio uno che fa teatro possa desiderare; se poi a farlo siamo tutti dei non professionisti è come toccare il cielo con un dito: indiscutibile la sua bellezza barocca, l’acustica da favola, il pubblico ben disposto come se abbracciasse la scena e i suoi interpreti.

Quando proponemmo il nostro spettacolo al Savoia e accettarono di farci esibire, ci siamo chiesti se saremmo stati in grado di riempire il teatro come a Guglionesi, Santa Croce e Termoli. Sinceramente qualche dubbio è nato in noi, ma siamo stati bravi a fare una buona campagna pubblicitaria per invogliare a venire a vederci, degna dei migliori pr, e alla fine siamo riusciti a riempire con un bel pienone il teatro campobassano. Uno dei tanti momenti emozionanti di domenica, è stato all'arrivo davanti al teatro, quando ci è stato detto che saremmo dovuti entrare dietro dove vi è l'ingresso degli artisti completamente tutto organizzato, con indicazioni precise, palco, retro palco, camerini da favola con bagno incorporato, specchi panoramici e tutto allestito nei minimi dettagli. Poi uno ad uno ci hanno fatto tarare sulla nostra voce gli archetti microfonici grazie ad un servizio fonico da serie A. Alle 17,45 dopo aver aperto i botteghini, è arrivato il direttore di scena che con voce burbera ci ha detto facendoci salire ancor di più l'adrenalina: " Signori attori, fra quindici minuti si alzerà il sipario" e a quel punto il sudore per l'ansia aumentava sempre più sebbene ormai non fosse più la prima volta per tutti noi salire su un palco.


In particolare io, nei panni dell'autore del romanzo più amato ma anche molto odiato soprattutto quando è materia di esame per gli studenti, stavo morendo d’ansia perché sono colui che esce per primo sul palco assieme a Nicolino con il quale ingaggio una sorta di duello verbale rusticano su come quest’ultimo ha trasformato la “mia” opera letteraria in una commedia musicale e ne esce così subito fuori una gag in lingua termolese -milanese con esclamazione padana tipica "Terun va a ciapà i ratt....", battuta che ha fatto scattare subito il primo applauso. Ma poi via via che la commedia sciorinava i suoi punti salienti, il pubblico ha capito di trovarsi di fronte ad un'opera ben congeniata nella ricerca storica, musicale e nei testi delle canzoni moderne rivedute con i dialoghi manzoniani, e ha applaudito, divertito, ad ogni esibizione sempre più convinto. Le due ore e mezzo di spettacolo sono scivolate via leggere, per nulla pesanti da sostenere e alla fine numerosi e scroscianti sono stati gli applausi del pubblico in platea e sui tre piani dei palchi che è stato il miglior modo di ripagarci per i tanti sacrifici che tutti noi dell'associazione, dal primo all'ultimo, abbiamo fatto per arrivare a questo.

E quando sul palco è salito il primo cittadino di Campobasso nonché presidente della provincia, Antonio Battista, che si è detto entusiasta per quello che ha visto e che le tre ore di spettacolo erano volate davanti alla grande professionalità di noi tutti, ecco in quel caso più di qualcuno si è lasciato alla commozione. Il pubblico di Campobasso che ha la possibilità di assistere a stagioni teatrali con compagnie di prima scelta è un pubblico competente, e se pensate che domenica prossima in quegli stessi camerini si siederà un attore come Massimo Dapporto, mi sembra quasi normale emozionarsi davanti a queste parole per chi non ha mai calpestato nella loro vita simili palcoscenici come molti di noi.

A nome della compagnia non possiamo quindi non ringraziare la Città di Campobasso, il Sindaco e la struttura del teatro che ci hanno dato questa stupenda possibilità che rimarrà indelebile nel prosieguo della nostra vita e come non ringraziare il nostro amato capitano Nicolino Cannarsa che ci ha dato questa opportunità facendoci diventare piccoli “attori” dal nulla? Egli, ieri, è stato purtroppo vittima di un piccolo incidente fisico che gli ha procurato qualche problema e allora un grande in bocca al lupo al nostro mentore e anche a tutti i mie fantastici colleghi di scena e quelli di comunicazione che sono stati davvero eccezionali per come ci hanno presentati e sostenuti con i loro articoli, interviste tv e radio. Grazie e ancora grazie: per una sera ci siamo sentiti importanti!

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