La bufala del decreto che vieta di segnalare gli autovelox

lun 28 agosto 2017
Veicoli al crocevia di Emanuele Bracone
1min
La bufala del decreto che vieta di segnalare gli autovelox ©n.c.
La bufala del decreto che vieta di segnalare gli autovelox ©n.c.
Controllo elettronico della velocità: il decreto che vieta i segnali di avvertimento è solo una ‘bufala’. Il primo a diffondere la notizia è stato un sito specializzato in diritto: "Autovelox, abolito l’obbligo del cartello con l’avviso”. E questo sin dal 29 marzo del 2017. Però la cosa era passata pressoché inosservata sino al 7 luglio scorso quando i siti di alcuni quotidiani ebbero a titolare:”Via le segnalazioni dei misuratori di velocità”, “Tutor a radar” e “Il Governo toglie pure i cartelli che avvisano gli automobilisti”. Peccato che nulla di tutto questo fosse vero. Per capire come si sia originata la “bufala” occorre partire dall’inizio. L’obbligo di informare gli automobilisti in ordine alla presenza di strumenti di controllo della velocità, risale al 2007:”Le postazioni devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, Le modalità sono stabilite con il decreto del Ministro dei trasporti n. 117/2007”. Peccato che, nel successivo provvedimento, fosse stata precisata solo la distanza massima tra segnale ed autovelox (4 km(, ma non quella minima. Il ‘vulnus’ è stato sanato solo nel 2009 con la cosiddetta Direttiva Maroni: 250 metri su autostrade e strade extraurbane principali; 150 su strade extraurbane secondarie ed urbane di scorrimento; 80 su tutte le altre. Tutto chiaro, almeno sino allo scorso mese di marzo quando la Suprema Corte ebbe ad emanare la sentenza n. 7949 del 2017), ignorando la Circolare Maroni. La decisione puntualizzò che “non è stabilita una distanza minima né assume rilievo la mancata ripetizione della segnalazione dopo ciascuna intersezione per gli automobilisti che proseguono lungo la medesima strada”, inducendo alcuni giuristi ‘acrobati’ ad affermare che “la Cassazione ha ridotto quasi del tutto la funzione di tale cartello, di fatto sancendone l’inutilità”. Insomma un’abolizione dell’obbligo non in termini formali ma sicuramente in termini sostanziali. E così si è originato il titolo-civetta. Non sono trascorsi manco tre mesi e questa intestazione ha indotto qualche interprete ad ipotizzare un fantomatico “progetto per rendere illegali le segnalazioni preventive”, confermando che addirittura sarebbe stato pronto un decreto. Però fonti governative interpellate hanno negato che un tale provvedimento fosse allo studio. E, in effetti, oltre che incomprensibile, la cosa avrebbe originato un suicidio dal punto di vista politico. In buona sostanza si è trattato di una ‘fake news’, vale a dire di una ‘bufala’ vera e propria. Claudio de Luca

TermoliOnline.it Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 02/2007 del 29/08/2007 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Emanuele Bracone

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Termolionline.it. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione