Circolazione stradale: quante curiosità

mer 27 dicembre 2017
Veicoli al crocevia di Claudio De Luca
4min
Semaforo a Piazza del Papa ©TermoliOnLine
Semaforo a Piazza del Papa ©TermoliOnLine

La disposizione delle luci sulle lanterne semaforiche stradali è stata concepita in modo tale che il segnale più importante (vale a dire il rosso che intima l’alt) possa essere visibile a tutti e dalla maggiore distanza possibile.

E per questo che nei semafori il rosso è stato posto in alto ed il verde in basso. Inoltre, l’omologazione di tale disposizione permette pure a chi non sappia riconoscere i colori (come i daltonici) di capire comunque il segnale dalla luce che si è accesa e, quindi, l’intimazione impartita dalla lanterna. Un semaforo usa lampade da 60 o da 100 watt e la sua luce è visibile ad oltre trecento metri di distanza. Pedalando in salita, al vento ed all’attrito del suolo (che rallentano la bici come in pianura), deve aggiungersi la forza di gravità che tende a spingere indietro la bicicletta ed il corpo del ciclista. Invece, smontando dal veicolo, quest’ultima forza è meglio contrastata dall’attrito delle suole sul terreno.

Occorre altresì aggiungere che utilizzare in montagna i rapporti usati in pianura equivarrebbe a voler correre in salita, perché una bicicletta normale (con i rapporti classici) corre ad almeno 8-9 km/h contro i 4-5 di una camminata. Usare rapporti più corti, come quelli della mountain bike, permette di salire più lentamente e fare quindi meno fatica. Moltissimi pneumatici usati finiscono nelle discariche, ma c’è un numero crescente di aziende specializzate nel recupero e nel trattamento. Infatti, al termine della loro vita utile, le gomme per auto – opportunamente trattate – possono essere ancora utilizzate per una gran varietà di usi, tra cui: combustibile per forni di cementifici e di cartiere, superfici di campi sportivi e piste da corsa, tappeti per auto ed imbottiture di camions, sistemi di drenaggio per evitare l’erosione e strati filtranti alla base delle discariche. Ogni giorno in Italia vengono rubate più di 700 autovetture (una ogni due minuti) per un giro d’affari annuo di 10mila miliardi di vecchie lire.

Secondo i contenuti di un’indagine del Centro europeo di studi criminologici, le marche preferite dai ladri sono Mercedes, Bmw e Fiat. Ma, se questa è l’hit parade delle automobili maggiormente rubate, occorre soggiungere – per completezza - che, dopo il furto, l’auto può essere smontata e rivenduta a pezzi, oppure riciclata in Italia o all’estero (Paesi dell’Est, Medio oriente, Nord Africa) con documenti, targa e numero di telai contraffatti. Usare il telefonino mentre si sta facendo benzina potrebbe essere pericoloso, ma solo a determinate condizioni. Innanzitutto dovrebbe verificarsi una perdita di benzina, poi il cliente dovrebbe bagnarsi con il carburante ed in quel momento dovrebbe suonare il telefonino.

Una scintilla, generata dagli squilli dell’apparecchio, potrebbe infiammare il liquido della pompa. Comunque il rischio è molto remoto; però, ugualmente, alcune compagnie petrolifere hanno imposto che, presso le proprie stazioni di rifornimento, sia vietato tenere accesi i telefonini. Lo specchietto retrovisore è formato da due superfici inclinate, l’una rispetto all’altra, per formare una specie di cuneo con la punta rivolta verso il basso. La superficie in fondo, specchiante, ha davanti un vetro normale. In posizione standard, quella che si vede è l’immagine riflessa dallo specchio. Invece, in posizione antiabbagliante, ribaltando l’apposita levetta, la superficie specchiante si inclina verso il tetto della macchina. In questo modo l’immagine che si vede nel retrovisore è quella riflessa nel vetro, molto più offuscata ma tale da non disturbare gli occhi del guidatore.

L’effetto è lo stesso di quando, di notte, ci troviamo di fronte alla finestra in una stanza con la luce accesa: le immagini degli oggetti attorno a noi si riflettono tenuamente sul vetro della finestra. Molte gallerie stradali sono in curva per vari motivi. Innanzitutto per evitare di attraversare zone geologicamente sfavorevoli (per la durezza della roccia o per la permeabilità dell’acqua). Una curva può imporsi pure per non tagliare le sorgenti degli acquedotti che alimentano i paesi vicini. Poi, per garantire l’afflusso di aria dall’esterno, si richiede lo scavo di pozzi di ventilazione che è più facile aprire quando la galleria non corre a grande profondità. Altri motivi possono essere la necessità di aggirare una città o la presenza di valli perpendicolari al tracciato del tunnel. O ancora il bisogno di raccordarsi alla strada che non sempre continua nella direzione principale della galleria.

A volte si piega l’ultimo tratto, prima dell’uscita, per evitare che gli automobilisti siano infastiditi a lungo dalla luce esterna. Oppure, più semplicemente, si tracciano curve per rompere un poco la monotonia di un lungo percorso sottoterra. Si usa l’espressione “in panne” per indicare l’arresto di un qualsiasi mezzo di trasporto per un’avaria o per un difetto di funzionamento del motore. Il detto deriverebbe dal gergo marinaresco: “panna” indica la manovra effettuata da un natante a vela, orientando opportunamente la velatura, senza toglierla, in modo da arrestare la nave e poterla poi rimettere in moto più facilmente. E’ incerto se la voce italiana “panna” derivi dal francese “panne” (parte laterale del pennone) o viceversa. L’ètimo però deriverebbe dal latino “pannus” (panno) che, sia nello spagnolo (“pano”) sia nel portoghese (“pano”), significa “vela”.

Quando, nel 1300, Papa Bonifacio VIII ribadì che “tutte le strade conducono a Roma”, invitò i pellegrini a circolare a sinistra, rafforzando un’abitudine che i viandanti già avevano. Però, durante la rivoluzione francese, Robespierre ordinò ai cittadini di circolare a destra, in segno di sfida alla Chiesa cattolica. Alcuni anni dopo, anche Napoleone (che era mancino) comandò alle colonne di soldati ed ai conducenti dei carriaggi di tenere la destra. L’Inghilterra, seppure non fossero mancate le discussioni, rimase estranea al cambiamento, ed i territori dell’Impero ereditarono le stesse norme. Nel 1859 i Giapponesi, allora grandi ammiratori dei costumi britannici, decisero di adeguarsi anch’essi alla guida a sinistra. Oggi solo in un quarto circa degli Stati del mondo si guida a sinistra. In Europa esclusivamente in Gran Bretagna, in Irlanda ed a Malta.

Claudio de Luca

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