La verità sulle tasse automobilistiche: chi ha avuto, ha avuto e chi ha dato, ha dato?

lun 08 gennaio 2018
Veicoli al crocevia di Claudio De Luca
3min
Tasse automobilistiche ©investireoggi.it
Tasse automobilistiche ©investireoggi.it

Al lettore non è ignota la famosa canzone partenopea che bipartisce tra chi deve dare e tra chi deve avere; ma il “copia-incolla”, verificatosi in Molise a proposito del ‘bollo’, forse non ha eguali. Dopo 15 anni di attesa anche i Larinesi potrebbero percepire il rimborso parziale della tassa automobilistica versata nel periodo di sospensione dei tributi intervenuti a seguito del sisma 2002. Lo ha annunciato una nota del Sindaco, soddisfatto (?) per essere riuscito "vittorioso (?) in una battaglia legata al principio del rispetto delle regole per tutti" in cui scorda – però - di sottolineare che, solo in grazia del clima pre-elettorale, la giunta Frattura avrebbe inteso di ristabilire certe pari dignità. Purtroppo, preso atto che – in quanto ciò che dovrebbe ricevere la Regione nulla dice - per ottenere la restituzione degli importi, gli aventi diritto dovranno compilare un modello predisposto dall’assessorato, perfettamente inutile visto che sanno bene chi ha avuto e chi deve avere.

"Si chiude, con una soluzione positiva e concreta, una vicenda lunga e difficile", ha chiosato il sindaco, asciugandosi il sudore che, copiosamente, deve essergli sgorgato dalla fronte in tutti questi anni, ma senza sottolineare che tutto invece sarebbe dovuto svolgersi in maniera automatica. Avreste dovuto dare il 40% del tributo, ma avete corrisposto l’intero importo?

Bene. La Regione – che detiene i vostri elenchi (girandoli addirittura ai vari Comuni) - vi sostituisce il 60 versato in più. Ma sarebbe stato troppo facile per una Nazione che ha partorito 4 leggi-Bassanini, una normativa sulla ‘privacy’ con cui ha pensato di potere fare il proprio comodo, dotando i vari enti di nomi e cognomi degli aventi diritto. Dunque non c’era solo chi doveva ricevere quand’anche chi doveva “dare” (ammesso che i tempi non siano stati fatti scadere) il suo 40%. L’avrà dato? Secondo la C.t. Lazio, i termini di decadenza per la riscossione della tassa si prescrivono con il decorso del 3° anno successivo a quello in cui doveva avvenire il pagamento. Perciò, se la Regione non ha reclamato, ha perso il tributo. Di questo si occupa la settimanale rubrica che dedichiamo alla circolazione stradale dove bene viene sottolineato il principio, secondo cui il diritto dell’Amministrazione al recupero delle tasse automobilistiche non corrisposte si prescrive entro il terzo anno successivo senza che le Regioni, cui la tassa è stata attribuita, possano prorogare ‘ad libitum’ i termini di prescrizioni con proprie leggi.

La Corte costituzionale ha sempre bloccato le ll.rr. di proroga. E così, è stato ritenuto costituzionalmente illegittimo l'art. 24, c. 2, della l.r. campana n. 15/2002 laddove si stabiliva la proroga al 31 dicembre 2003 del termine scadente il 31 dicembre 2002 per il recupero delle tasse automobilistiche spettanti alla Regione relativamente all'anno 1999. La Corte ha pure stabilito che il legislatore statale, pur attribuendo alle Regioni ad autonomia ordinaria il gettito della tassa (unitamente ad un limitato potere di variazione dell'importo originariamente stabilito, nonché l'attività amministrativa relativa alla riscossione ed al recupero della tassa stessa), non ha mutato sostanzialmente, almeno fino ad ora, gli altri elementi costitutivi della disciplina del tributo, che non può definirsi “proprio” di una Regione, dal momento che la tassa è stata "attribuita" ma non "istituita" dalle stesse.

Tutto ciò posto, avendo la Regione Molise deliberato soltanto nel 2009 l’abbattimento degli importi dovuti per il “bollo” dal 2002 al 2008, quanti di essi non sarebbero più dovuti per trascorso triennio? Ogni lettore abbia a meditare sulla questione e ne tragga le debite conseguenze. Ed a chi, in proposito, vorrebbe obiettare che il tributo era stato sospeso per il terremoto, affermeremmo che è vero, ma solo se sia stato emanato un atto formale della Regione Molise in proposito. La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha sempre provveduto in atti per i propri tributi. Ma, per il “bollo” regionale, la delibera di abbattimento n. 668 del 2009, non cita – nelle motivazioni – un richiamo del genere che, quindi, è da supporre, giammai deliberato, forse perché dato per scontato. Ed allora? Sudori sindacali a parte, secondo il vostro cronista “chi ha avuto, ha avuto; e chi ha dato, ha dato …”. Perciò, attenzione alla Corte dei conti!

Claudio de Luca

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