La sicurezza del Chelsea di Conte a Stamford Bridge? Ci pensa un termolese!

British dom 24 dicembre 2017
Calcio di Michele Trombetta
3min
Franco Cattini ©TermoliOnLine
Franco Cattini ©TermoliOnLine

TERMOLI. Abbiamo conosciuto a Termoli, sul finire dell’estate scorsa, un uomo che pur essendo nato in Inghilterra, ha nelle vene sangue termolese: il suo nome è Franco Cattini, vive e lavora a Londra con moglie e figli. Il fatto che ci ha incuriosito è stato quando, tra un discorso e l’altro, è venuto fuori che Franco, a Londra, lavora nel comparto della sicurezza all’interno dello stadio del Chelsea F.C. Stamford Bridge.

Insomma è uno di quelli che ogni volta che c’è una partita sia di campionato sia di coppe internazionali, si trova insieme ad altri colleghi a monitorare la situazione, indossando una pettorina gialla o arancione, e a garantire la sicurezza durante e dopo le gare non solo degli spettatori, ma anche dei protagonisti in campo. Addirittura, per motivi di sicurezza, segue i supporter del Chelsea anche in trasferta. Quando lo abbiamo conosciuto a Termoli, era la settimana in cui i Blues di Antonio Conte erano venuti a Roma per giocare la partita di Champions League contro la Roma, ma lui era in ferie e non ha seguito i sostenitori dei londinesi. Oggi lo abbiamo contattato a Londra in un momento di relativa tranquillità e gli abbiamo fatto qualche domanda:

- Franco, dalla tua venuta a Termoli, pochi mesi fa, abbiamo appreso con piacere delle tue origini termolesi e di quanto tu pur essendo nato in Inghilterra ti senti comunque legato all'Italia e in particolare a Termoli: “Sì, sono nato da genitori italiani: mio padre di Parma e mia madre di Termoli, il suo nome era Caterina Garzarella e all’età di 4 anni ho vissuto per ben due anni a Termoli con mia nonna quindi anche se il mio passaporto è inglese, il mio sangue è verde, bianco e rosso; una volta tornato a Londra avevamo il piacere di venire a Termoli ogni estate per 4 settimane ed è così che sono diventato grande amico con Valerio Trivelli e altri termolesi. Amo venire a Termoli, quando vedo il castello sento di essere a casa, ho anche una villa sull'isola di Maiorca dove ci vado circa 3 volte l'anno, ma il mio cuore batte solo per Termoli e per i miei due grandi amici Valerio e Claudio e quando sto con loro è come risentirmi addosso i miei fantastici 18 anni.“

-Segui dall'Inghilterra il calcio Italiano?- “Sono molto triste che l’Italia non si sia qualificata per i mondiali di calcio e questo è un punto molto basso per il calcio italiano, ma per fortuna, almeno, l’ho vista vincere 2 coppe del mondo nel 1982 e nel 2006.

-Visto che in Italia ancora non si riesce a debellare la violenza negli stadi, voi in Inghilterra come ci siete riusciti?- “Abbiamo scoperto che i sostenitori sono più sensibili alle persone che riconoscono piuttosto che alla polizia in tenuta antisommossa e l'ho visto quando il Chelsea ha viaggiato all'estero: se sei trattato da animale, diventi un animale.

-Ci vuoi raccontare qualche aneddoto o qualche episodio curioso con gli allenatori italiani? ”Oltre a Conte, Ranieri è un vero gentiluomo come anche Ancelotti è una brava persona. Non posso lamentarmi.”

- Che professione svolgi oltre a quello per la sicurezza nello stadio?- ”Ho una mia compagnia di installazione di impianti idraulici e caldaie, oltre al mio altro lavoro che è la squadra di calcio del Chelsea: ho lavorato per la società, per 21 anni, ogni giorno che c’è stata una partita. Quando si gioca in Europa, sono capo dello stand ovest che detiene 10.000 sostenitori proprietari del club e dei direttori e viaggio sempre con il club in Champions League.”

- Quando deciderai di collocarti a riposo lavorativo, per caso hai in cantiere un possibile trasferimento in Italia? - “Non credo anche perché la mia famiglia e gli affetti sono qui in Inghilterra; a Termoli prima venivo almeno una volta all’anno, ma dalla mia ultima venuta sono passati 3 anni per problemi di salute che mi hanno impedito di tornare.”

Termoli è nel cuore di Franco Cattini e la sua gioia nel parlare della nostra città, si percepisce da subito e non possiamo che essere contenti per un altro termolese, almeno a metà nel sangue, che si è affermato all’estero.

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