Russia 2018: il più grande fallimento calcistico per l'Italia

Alla poltrona ven 19 gennaio 2018
Calcio di La Redazione
2min
Florenzi dopo l'eliminazione ©Formiche.net
Florenzi dopo l'eliminazione ©Formiche.net

TERMOLI. Uno scenario che nemmeno il tifoso più pessimista o disfattista avrebbe potuto prefigurare. L'esclusione dell'Italia dai prossimi Mondiali rappresenta davvero il punto più basso nella storia calcistica del nostro Paese: un fallimento epocale che ha tanti responsabili e radici ben più profonde del semplice risultato sportivo. Si è trattato infatti di un vero e proprio terremoto, che ha travolto dapprima il commissario tecnico Ventura-subito silurato- e poi i vertici della Federazione con le dimissioni del Presidente Tavecchio. Ora è tempo di raccogliere i cocci e rimetterli assieme in maniera costruttiva, cercando di riempire il vulnus lasciato da questa debacle sportiva attraverso volti nuovi e una programmazione serie e strutturata.

Ma le responsabilità, dicevamo, partono da lontano. La scelta di Ventura, a conti fatti, si è rivelata un boomerang. L'allenatore che doveva dare spazio e far crescere i giovani (ci ha provato in un certo senso istituendo gli stage), si è dapprima intestardito nel portare avanti un improbabile 4-2-4 (di fatto costringendo ad un lavoro improbo sia Verratti che Insigne), poi è tornato sui suoi passi facendo addirittura fuori il calciatore napoletano (di gran lunga il più in forma tra gli azzurri) nello spareggio decisivo contro la Svezia.

Ora che il tasto “reset” è stato pigiato, ci si attende una reazione immediata da parte di un movimento che mai come stavolta ha perso credibilità agli occhi dell'opinione pubblica.

I possibili scenari in vista dei Mondiali

L'Italia, come detto, starà a guardare. I Mondiali però si disputeranno regolarmente e anche quest'anno la competizione si annuncia molto agguerrita.

Tra le favorite principali spiccano Brasile e Germania, squadre dotate di un grande tasso tecnico oltre che di una rosa completa e ben attrezzata in ogni reparto. Un gradino sotto troviamo Francia, Spagna e Argentina, almeno nelle previsioni dei bookmakers. Ma se la Spagna sembra leggermente inferiore a quella ammirata negli ultimi anni, bisogna dire che Francia e Argentina dispongono di un potenziale davvero notevole. I transalpini possono contare sulla gioventù e la forza straripante dei vari Mbappè, Martial e Pogba, mentre gli argentini si presenteranno in Russia con un arsenale offensivo spaventoso. Messi, Higuain, Aguero, Dybala, Di Maria; sono solo alcuni dei nomi altisonanti a disposizione del tecnico Sampaoli, chiamato a rinverdire i fasti dei gloriosi tempi di Maradona.

Anche Uruguay, Belgio e Portogallo, a diverso titolo, sembrano avere tutte le carte in regola per disputare degli ottimi Mondiali. Tra le outsiders principali citiamo invece Croazia e Polonia, che dispongono di squadre solide e collaudate già da qualche anno. Una vittoria finale di queste ultime due formazioni è quotata oltre 50 volte la posta, perciò investire qualche euro su una sorpresa potrebbe regalare grandi soddisfazioni. Per tutte le altre quote Snai sulla competizione è possibile consultare https://www.recensioniscommesse.com.

La “next generation” italiana: da chi ripartire

Detto del fallimento azzurro e del risanamento da operare a livello organizzativo, passiamo ad analizzare i possibili scenari tecnici per il futuro, dalla scelta di un nuovo allenatore di calibro internazionale a una nuova generazione di calciatori. Donnarumma, Bernardeschi, Chiesa, Caldara, Pellegrini: sono solo alcuni dei tanti giovani molto validi su cui l'Italia deve necessariamente puntare per l'immediata risalita nel calcio che conta. A loro sta però il compito di raccogliere questa sfida migliorandosi ogni giorno per arrivare ai più alti livelli di rendimento internazionali. Attorno a loro tanti altri giocatori devono alzare l'asticella e riportare l'Italia nelle zone che le competono: possibilmente sul tetto del mondo.

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