TERMOLI. Anche quest’estate, come accade da oltre settant’anni, Termoli ha accolto con affetto e meraviglia il ritorno dei Ferrajolo: la storica famiglia di burattinai originaria di Salerno, custodi e tramandatori dell’antica arte delle guarattelle, il teatro di burattini della tradizione campana.
Il loro arrivo è ormai un rito atteso, un frammento prezioso dell’infanzia che si rinnova ogni anno. Con il teatrino in legno finemente decorato a mano e le irresistibili avventure di Pulcinella, i Ferrajolo sono diventati parte integrante dell’estate termolese. Un appuntamento che riunisce bambini, famiglie e nostalgici del teatro popolare, tutti stretti in cerchio attorno a una magia che non conosce età.
A rappresentare una delle compagnie della grande famiglia — perché sì, sono tutti burattinai — ci sono Maria e Silvana Ferrajolo. E con loro, ogni sera, prende vita un patrimonio culturale vivo, palpitante, che non si limita a intrattenere: educa, resiste, emoziona.
Dietro ogni figura di legno c’è una storia. Dietro ogni voce comica e stridula, plasmata con maestria grazie alla “pivetta”, c’è la sapienza ereditata da padri e nonni, oggi donata alle nuove generazioni e a cuori curiosi. I tempi comici sono perfetti, il ritmo serrato, e l’amore per la cultura orale è viscerale, quasi sacro.
Nati all’ombra del Vesuvio, ma ormai figli adottivi della costa adriatica, i Ferrajolo portano nella piazza principale di Termoli non solo uno spettacolo: portano un ponte tra passato e presente, tra gioco e memoria. Ogni sera, a partire dalle 19, il sipario si alza tre volte. I bambini si stringono sotto il teatrino con gli occhi spalancati, i genitori li osservano con sorriso complice, e Pulcinella — inarrestabile, ribelle, esilarante — corre, combatte, ride, incassa sonore mazzate e regala risate leggere come bolle di sapone.
Il teatro dei Burattini, quando nasce dalla passione, non conosce stagioni. E non conosce tempo. I Ferrajolo non si limitano a far ridere: tramandano, proteggono, tengono viva una fiamma che resiste da secoli. Ogni estate, a Termoli, ci ricordano che le radici, anche se piantate altrove, possono fiorire ovunque ci sia un pubblico disposto ad ascoltare.
Lo abbiamo fatto anche noi. Abbiamo ascoltato le parole di Maria Giorgia Ferrajolo, discendente diretta di questa meravigliosa stirpe di artigiani della fantasia. E grazie alla loro generosa concessione, abbiamo ripreso una delle tante scenette che ogni sera accendono la piazza. Statene certi: fanno ridere forte anche i grandi.
Perché alla fine, davanti al teatrino dei Ferrajolo, torniamo tutti bambini.




