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martedì 30 Settembre 2025
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Danneggiati cinque gommoni alle Tremiti, Angelica Attanasio denuncia: «Sono atti intimidatori»

La Riccia srl

ISOLE TREMITI. La scorsa notte l’imprenditrice tremitese Angelica Attanasio, fondatrice della società “La Riccia” srl, è stata vittima di una serie di atti intimidatori che portano il chiaro marchio della criminalità organizzata. Prima l’anomala accensione di fuochi pirotecnici nei pressi della sua abitazione, poi il ritrovamento di pesci morti sulle imbarcazioni, infine il danneggiamento dei tubolari di cinque gommoni utilizzati per le escursioni turistiche. Una sequenza inquietante, che Angelica ha scoperto con amarezza questa mattina alla ripresa del lavoro. Tre dei mezzi erano ormeggiati nel canale tra il Cretaccio e Cala delle Arene, gli altri due a Cala delle Arene: una distribuzione che conferma la premeditazione del gesto, definito dalla stessa vittima “tipicamente mafioso”.


La priorità è stata mettere in sicurezza i mezzi danneggiati, poi recarsi alla stazione dei Carabinieri di San Domino per sporgere denuncia. Le indagini sono ora affidate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia. Nel frattempo, la comunità tremitese si è stretta attorno ad Angelica, esprimendo solidarietà e vicinanza alla giovane imprenditrice, titolare di uno dei progetti più virtuosi di promozione turistica dell’arcipelago. Il gesto criminale arriva nel cuore della stagione turistica, colpendo non solo l’attività economica ma anche l’immagine dell’intera comunità.
Angelica ha deciso di rivolgersi agli organi di informazione e alla redazione di Riserva Marina Isole Tremiti per denunciare pubblicamente l’accaduto e condannare con fermezza il vile gesto. “Da vent’anni opero su queste isole – commenta Angelica Attanasio – dando una vision diversa al lavoro e al modo di proporsi ai turisti. E come vengo ripagata? Con intimidazioni e comportamenti mafiosi, non possono essere definite diversamente, nei confronti della mia azienda e quindi chi ci lavora. Non una parola o un gesto di solidarietà di vicinanza da parte di chi dovrebbe, se non quelli delle persone perbene di Tremiti. Per non parlare dell’immagine deplorevole che ricade su tutta la comunità. Ma se pensano di fermarmi si sbagliano di grosso…”
Sulla banchina di San Nicola si rincorrono voci e indiscrezioni, elementi che Angelica avrebbe già riferito ai militari dell’Arma per gli accertamenti di rito. Il gesto appare ancora più grave considerando il presidio rafforzato delle forze dell’ordine in concomitanza con la stagione turistica. Ma Angelica non si lascia intimidire: tra pochi giorni tornerà in acqua con i suoi gommoni. È una donna tosta, determinata a non farsi piegare dalla violenza e a continuare a costruire, con passione e coraggio, il futuro turistico delle Isole Tremiti.