Patrizia Pano: la mia esperienza al servizio della comunità

Contenuto sponsorizzato mer 24 febbraio 2021
Politica di Elisa Sarchione
4min
Patrizia Pano ©Termolionline.it
Patrizia Pano ©Termolionline.it

TERMOLI. Patrizia Pano è Direttrice della Residenza per Anziani “La Casa dei Nonni d’Italia – RSA Pietro Ramaglia” sita a Ripabottoni. Possiede una Laurea Triennale in Scienze del Servizio Sociale e una Laurea Magistrale in Servizio Sociale e Politiche Sociali, conseguite entrambe presso l’Università degli Studi del Molise. È fondatrice e presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “A.N.P.E.A.S. Onlus”, che ha sede a Termoli, ed è l’unico Ente accreditato in prima Classe per la regione Molise. Lavora nel settore dei servizi sociali da più di vent’anni, con incarichi e mansioni svolte in diverse regioni d’Italia. È organizzatrice e promotrice di numerose iniziative riguardanti l’assistenza per le fasce più deboli della popolazione. Recentemente ha progettato e curato un programma d’interazione intergenerazionale di spiccato interesse e rilievo scientifico. Concorre alle elezioni comunali del 26 maggio 2019 con la lista “Diritti e libertà Molise” a sostegno del candidato sindaco Francesco Roberti.

Perché hai scelto di candidarti?

La mia scelta risponde alla volontà e alla necessità di mettere la mia esperienza e le mie conoscenze al servizio della comunità di cui faccio parte per arginare il progressivo sfilacciamento dei legami collettivi che la compongono. La mia formazione, sia universitaria che lavorativa, si è svolta primariamente nel settore del sociale. Anche in virtù delle numerose iniziative che ho avuto modo di promuovere all’interno della nostra regione nel corso degli ultimi anni, ritengo che occorra cominciare a lavorare proprio attraverso una clinica e un rafforzamento della dimensione sociale di Termoli per tornare a percepirla collettivamente come un luogo in cui condurre un’esistenza gratificante e soddisfacente. Allo sfaldamento e allo scollamento dei rapporti tra soggetti e tra classi d’individui, fenomeno manifesto ed evidente che interessa la nostra città, bisogna opporre attività e istituzioni, promosse innanzitutto dall’amministrazione, in grado di far percepire ognuno come parte integrante di un sistema comune.

Cos’è che puoi e vuoi mettere al servizio di Termoli?

Credo che la costanza e la tenacia, l’impegno e la passione di cui do prova in occasione delle mie partecipazioni alla strutturazione e al confronto con la sfera pubblica siano le mie migliori virtù. Il biglietto da visita che voglio presentare agli elettori porta inscritte la mia perseveranza e la mia dedizione nell’ascolto che quotidianamente dedico agli altri, la determinazione ad aiutare i più deboli nella risoluzione dei propri problemi, l’ostinazione con cui combatto per le cause che ritengo sia giusto sposare. Tuttavia, bisogna rimarcare come queste doti, che credo contraddistinguano autenticamente il mio modo di lavorare e di rapportarmi al prossimo, siano sempre state poste al servizio delle esigenze e della volontà di una comunità, di una collettività e mai a profitto – o, peggio ancora, per il capriccio – di un singolo o di una cerchia ristretta di individui. Il caso, eclatante dei migranti espulsi da Ripabottoni, che mi ha visto schierata in prima persona, è sufficientemente esemplificativo di quanto affermo.

Cosa non va nella nostra città?

Ciò che appare evidente agli occhi dei nostri concittadini è una gestione poco accorta del nostro patrimonio comune. L’impressione che si ha, parlando con chi abita e lavora a Termoli, è quella di un luogo amministrato da pochi individui che mettono costantemente al primo posto le proprie intenzioni e volontà, senza interpellare attivamente la comunità, e senza neppure pensare strategicamente alle reali necessità del nostro territorio. Di esempi se ne potrebbero fare a bizzeffe, ne scelgo solamente uno, volontariamente banale: molti fra quanti hanno acquistato un’abitazione nel nostro comune, nel corso degli ultimi anni, hanno tutt’ora difficoltà a ottenere l’allaccio alla rete idrica. Eppure in città si continua a edificare senza posa. Questo esempio, apparentemente insignificante, testimonia dell’incapacità o, peggio, dell’insensibilità delle passate amministrazioni. A quanto detto, d’altronde, si dovrebbe aggiungere una considerazione relativa ai problemi che riguardano, in un senso più generale, la perdita di coesione del tessuto sociale all’interno della nostra cittadinanza. Termoli è sempre più simile a una città-zombie, senza vitalità, senza attrattive, senza fonti d’interesse né per chi la vive, né per chi potrebbe viverla.

Quali sono le iniziative che vorresti attuare se venissi eletta?

È utile, innanzitutto, porre una premessa: a mio modo di vedere, le promesse da campagna elettorale sono spesso occasione di fraintendimenti e delusioni per chi è chiamato a votare – me compresa. Ritengo più efficace e prudente indicare alcune idee operative che fungerebbero da guida per un eventuale ruolo nell’amministrazione della nostra città. Fra di esse, quelle che percepisco come più importanti e urgenti riguardano, in primo luogo, l’incremento e l’istituzione di nuovi servizi rivolti alle fasce deboli della popolazione, con riferimento, per esempio, agli anziani, ai disabilie, più in generale, agli individui non autosufficienti. Un altro punto delicato riguarda il continuo e, al momento, inarrestabile abbandono della nostra comunità da parte dei più giovani, sprovvisti di qualsiasi occasione di formazione o di occupazione. Mi pare essenziale, inoltre, un’evidenziazione della generale mancanza di attenzione e di dibattito, all’interno della nostra comunità, nei confronti dei problemi di genere. La cronaca locale ci restituisce spesso (l’ultimo risale a qualche giorno fa) casi acclarati di sessismo. Voglio lavorare per riscattare e promuovere il ruolo delle donne di Termoli, proprio perché da donna conosco bene le difficoltà e le complessità legate alla nostra condizione. Intendo far di più e meglio rispetto a quanto fatto in passato. Infine, ritengo importante la restituzione a Termoli, ai termolesi, a chi vi lavora e a chi vi fa vacanza, di un carattere estetico unitario e riconoscibile, ispirato alla bellezza della nostra città – rifiutando di emulare alcune scellerate scelte operate dalle precedenti amministrazioni.

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