Dall’arte di arrangiarsi in cucina nasce un gruppo su Facebook e WhatsApp

Di ricetta in ricetta mer 13 gennaio 2021

Termoli Cibo e ricette ma non solo: il gruppo facebook (e whatsapp) «I nostri "M'arrangio in cucina"» è un luogo in cui tramandare la tradizione culinaria ed aiutarsi in un periodo particolare

Attualità di Valentina Cocco
4min
Tronchetto dolce ©Gruppo facebook «I nostri "M'arrangio in cucina"»
Tronchetto dolce ©Gruppo facebook «I nostri "M'arrangio in cucina"»

TERMOLI. Quante volte ci è capitato di essere a casa, soprattutto nell’ultimo anno a causa del lockdown, e non sapere cosa preparare per pranzo o per cena? O, peggio ancora, non avere la ricetta o non saper cucinare un determinato piatto ma volerci comunque provare? È su questa spinta di condivisione del sapere che nasce il gruppo facebook (e whatsapp) «I nostri "M'arrangio in cucina"».

Un gruppo che in pochissimo tempo ha totalizzato quasi 3mila 500 partecipanti solo su facebook e circa 50 su whatsapp, ma che ha tutte le carte per crescere e diventare un luogo in cui la tradizione sposa il futuro della cucina in un’ottica solidale. Una community genuina, come chi la gestisce e ne fa parte, in cui scambiarsi trucchi di cucina, ricette delle nonne o in cui far conoscere la propria attività, senza litigi o invidie.

Pane e pizze per tutti i gusti, dolci tradizionali regionali o innovativi, piatti salutari o golosi, ma anche della tradizione straniera che guarda all’Oriente: pietanze che, solo guardando le foto, fanno venire l’acquolina in bocca, rappresentando una forte tentazione per chi è a dieta. Nato da un’idea della termolese Tiziana Porreca, «I nostri "M'arrangio in cucina"» viene fondato in pieno lockdown quando, racconta Tiziana a TermoliOnLine, «Molte amiche mi chiamavano per avere ricette di pane e pizze».

«Mi piace cucinare, mi arrangio sempre (di qui il nome del gruppo che ricalca anche il suo blog personale ndr) e mi piace condividere quello che preparo» ha confidato Tiziana che affida il suo sapere e le sue ricette sia al gruppo che al blog di Giallo Zafferano. Il tutto, sottolinea, «sempre con umiltà, gentilezza e cortesia (le uniche regole del gruppo ndr) e cercando di coinvolgere le persone affinché si possano scambiare consigli e ricette».

Dal 18 marzo 2020, data di creazione del gruppo facebook, sono state scambiate migliaia di ricette tra cui tantissime antiche che, fino ad oggi, venivano tramandate di madre in figlia a voce: «Abbiamo condiviso ricette antiche come la pizza dolce o le ferratelle, così da evitare che vadano perse e per consentire ai nostri figli e nipoti di assaporare la cucina delle nonne». Ma non solo: vista la crisi che ha pesantemente colpite moltissime attività di ristorazione (ma non solo) termolesi, Tiziana permette di pubblicizzarsi sul gruppo: «La solidarietà del Covid ce lo impone».

Il gruppo delle arrangine, come sono state ribattezzate le sue componenti, è divenuto un diario virtuale di storia e curiosità legati alle ricette che vengono postate. Ricette che Tiziana appunta su un quaderno che, forse, un giorno potrebbe essere pubblicato e valorizzare, ancor di più, il nostro bel Molise.

Di pari passo con la community di facebook è nato anche il gruppo su whatsapp (il 6 agosto 2020 per la precisione) che conta, attualmente, una cinquantina di arrangine. Anche l’idea di questo spazio è nata da un’esigenza che Tiziana ha trasformato in opportunità per tutte: «Mio figlio ha fatto il compleanno a luglio e non potevo preparargli molto perché impegnata ad assistere mio padre. In quel momento ho rimpianto di non avere zie o nonne che potessero darmi una mano ed ho pensato a quante donne potessero essere nella mia situazione, senza essere in grado di chiedere aiuto. Così ho fondato il gruppo che, da allora, ha aiutato tante persone, soprattutto in era Covid dove chi lavora non ha tempo di preparare qualcosa per un’occasione speciale o qualcuno non ha la possibilità economica di organizzare nulla. Tramite il gruppo le arrangine preparano qualcosa e lo donano, così nessuno deve rinunciare alla sua giornata speciale».

I gruppi, tuttavia, rappresentano anche un modo per conoscersi ed aiutarsi: «Ci sono tante zie e non tutte ci conosciamo di persona. Sembra strano, ma ho scoperto che tante persone amano essere solidali. Spesso una persona vorrebbe chiedere aiuto ma non lo fa per svariati motivi, in questo modo può farlo. Chi può aiutare lo fa con piacere, senza sentirsi obbligato. Mi piace il fatto che possiamo aiutarci fra noi».

Entrambi i gruppi sono molti attivi e, quotidianamente, ci si scambia il menu del pranzo o della cena o la foto, corredata di ricetta, del dolce per la colazione o per la merenda: «Non mi aspettavo tutta questa partecipazione, è bello riuscire a tramandare la tradizione – conclude Tiziana - Spesso cucino con mio figlio che frequenta l’Alberghiero ed a cui piace sperimentare. Mia nonna, invece, faceva tutto a occhio, mentre io ho dovuto pesare tutto. I calcioni con i ceci ho dovuto rifarli 3 o 4 volte per riuscire a bilanciare tutti gli ingredienti e fare in modo che il sapore ricordasse quello di nonna. Anche il galluccio ripieno, tipico di San Basso, si prepara ad occhio, ma devi dare modo, a chi non conosce la ricetta, di poter ricreare il piatto in modo semplice anche perché nessuno di noi è Masterchef, altrimenti saremmo state in tv».

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