Molise in "giallo" o no? Intanto sulle Terapie intensive prosegue la battaglia di Camilla

L'emergenza coronavirus gio 14 gennaio 2021
Attualità di Emanuele Bracone
10min
Molise in "giallo" o no? Intanto sulle Terapie intensive prosegue la battaglia di Camilla ©Termolionline
Molise in "giallo" o no? Intanto sulle Terapie intensive prosegue la battaglia di Camilla ©Termolionline

TERMOLI. Il “giallo” della zona gialla/arancione in Molise sull’emergenza Covid e quello sul numero di posti letto in Terapia intensiva.

Reparti di rianimazione sotto pressione di nuovo in Italia, oltre la soglia critica del 30% in buona parte d’Italia, con 12 regioni monitorate. E’ questo lo spaccato disegnato in Parlamento ieri dal Ministro della Salute Roberto Speranza, che andrà a sostanziarsi nella nuova ordinanza con cui saranno “colorate” le regioni. In arrivo, infatti, il Dpcm che andrà in vigore da sabato 16 gennaio.

Sono trascorsi 40 giorni da quando pubblicammo l’iniziativa coraggiosa di una cittadina molisana, che oggi sveliamo nel nome e nella caparbietà, Camilla Caterina, 43enne isernina di nascita e da diversi anni trasferita a Termoli.

Di sua sponte decise di vederci chiaro sulla questione delle Terapie intensive, il cui livello è indicato in 30 posti, ma che una recente ordinanza di Toma ha visto imporre una contrattualizzazione coi privati al commissario Giustini.

Già il 15 novembre, rivolgendosi a Toma, Florenzano e Giustini, attraverso lo strumento dell’accesso civico, entrava nel merito “dell’effettivo numero di posti letto di Terapia intensiva disponibile in Molise, dedicati e garantiti ai malati Covid, e al contempo il numero dei posti garantiti a persone con altre patologie laddove dovessero necessitarne.

La sua iniziativa è proseguita con una serie di scambi documentali, arrivando a interessare il Ministero della Salute, da cui ottenne anche un riscontro che interessò le stesse strutture sanitarie verticistiche del Molise, ma lo stallo nella nostra regione prosegue, anche nel braccio di ferro tra commissario e Regione.

Camilla chiede, nuovamente e fortemente, l’intervento urgente del Ministero della Salute, al fine di garantire alla popolazione molisana le cure indispensabili a tutela della salute. Inoltre, «lo si chiede anche affinché la nostra comunità venga messa a conoscenza e sia informata sulla reale ed attuale condizione sanitaria della nostra regione. Credo che i molisani abbiano il diritto di sapere se e come saranno garantite le cure necessarie, sia in caso di positività e complicanze che dovessero sopraggiungere causa Covid, sia per patologie di altro genere che dovessero presentarsi perché ad oggi, le evidenze emerse di seguito riportate, non sono affatto rassicuranti. Al contrario direi essere alquanto preoccupanti!»

La stessa istanza è stata inoltrata per conoscenza anche all'Onorevole Ministro Roberto Speranza ed alla Direzione della Vigilanza degli Enti e della Sicurezza delle Cure.

«La stessa è stata avanzata per chiedere documenti ed informazioni chiare e precise riguardo:

“all’effettivo numero di posti letto di terapia intensiva disponibili in Molise dedicati e garantiti ai malati Covid, ed al contempo il numero dei posti garantiti a persone con altre patologie laddove dovessero necessitarne.

«SI chiede inoltre di specificare, non avendo trovato nessun contratto o documento aggiornato redatto ai fini della gestione della pandemia, quali sono le strutture sanitarie, sia pubbliche che private, in cui sono ubicati i posti letto di Terapia intensiva dichiarati nel Piano di riorganizzazione, specificando per ognuna le unità garantite e ad esclusivo utilizzo della Regione Molise per la gestione di questa emergenza”.

L’esigenza nasceva per via dei timori tutt’ora diffusi tra la popolazione molisana, che continua ad assistere ad eventi e circostanze che non trovano alcun riscontro con quanto comunicato e dichiarato sporadicamente dai responsabili nominati per la gestione dell’emergenza. Circostanze e contraddizioni evidenziate nelle mie precedenti note inoltrate al Vostro Spett.le Ministero, che si allegano in ordine cronologico per una più veloce consultazione.

La richiesta dell’istanza formulata, così come riportata, non credo lasci dubbi sull’attesa del contenuto del riscontro ma evidentemente l’interpretazione della stessa ha lasciato intendere, a chi ha formulato il provvedimento a risposta, che si chiedesse chiarimento e riscontro documentale sugli aggiornamenti attuativi del “piano di riorganizzazione e potenziamento sanitario regionale” in ogni suo punto, dalle RSA alla gestione dei pazienti positivi al Covid-19 non ospedalizzati.

Appare chiaro che il riscontro da parte dell’Asrem Molise è assolutamente evasivo, non esplicativo e non esauriente nel merito di quanto richiesto ma, per non voler sprecare altro tempo prezioso, considerando i tempi della pubblica amministrazione ed il difficile momento che richiede piuttosto una celere soluzione, si ritiene ufficiale quanto riportato sugli atti pervenuti.In particolare, si acquisirà il dato riportato nel “piano aziendale per la gestione dell’emergenza da coronavirus”, approvato con deliberazione del Direttore Generale Asrem n. 953 del 26.11.2020, essendo l’unico pertinente e chiarificatore nel merito di un aspetto contenuto nell’istanza di cui si chiedeva chiarimento.

Dal piano aziendale in questione, il dato certo ed inequivocabile che emerge è che, nella regione Molise, i posti di terapia intensiva disponibili e garantiti per la gestione dell’emergenza Covid-19 sono solamente 12, ubicati presso il Cardarelli di Campobasso, oltre i 3/4 disponibili (ed a questo punto è irrilevante 1 posto in più o meno) negli ospedali di Iserniae Termoli messi a disposizione per pazienti affetti da altre patologie.

Questo documento, e non solo questo, conferma che i posti effettivi pre-emergenza di Terapia Intensiva garantiti e disponibili nella Regione Molise non sono assolutamente 30, come invece riportato sul “Piano di riorganizzazione e potenziamento della rete sanitaria per l’emergenza Covid”, approvato dal Commissario ad Acta con decreto del n. 48 del 14.07.2020 e solo in data 26.10.2020 con decreto n. 65 approvato dalla Regione Molise, che prevede inoltre un incremento di ulteriori 14 postazioni fino ad arrivare ad un totale di 44 postazioni che, secondo quando dichiarato dal Direttore Generale Asrem e dal Presidente della Regione, non saranno pronti prima del mese di Marzo 2021!!

Il dato ormai consolidato inoltre, conferma anche la non congruità con il “piano organizzativo dei posti letto per l’emergenza Covid” approvato dal Direttore Generale Asrem il 18.03.2020 deliberazione n. 55 che, sin dalla seconda fase dell’emergenza prevede 13 posti letto di rianimazione. Nella terza fase prevede 13 + 6 nel blocco operatorio per un totale di 19 posti di terapia intensiva e nella quarta fase si legge di un incremento ulteriore e sostanzioso di postazioni, ma non sembra si possa dare riscontro a questi numeri.

Si vuole sperare che la definizione e l’interpretazione delle quattro fasi riportate nel piano organizzativo, non sia quella dell’auspicato miglioramento che, per “Fase 4”, intende la riapertura totale per via del contenimento dei contagi, altrimenti significherebbe attivare le terapie intensive quando il virus ha rallentato la sua corsa e non servirebbero quasi più ai fini di questa epidemia. Mi voglio augurare quindi siano intese più come fase di rischio crescente. Attualmente quindi dovremmo essere almeno in fase 3 se non 4, come riportato del resto nello stesso piano aziendale illustrando i possibili scenari che si possono presentare in base ai dati attuali dei contagi.

Ma, ulteriore ed importante conferma sull’inattendibilità e la non corrispondenza del nr di posti di terapia intensiva disponibili e garantiti dichiarati sul piano sanitario e innanzi la popolazione, si è avuta a seguito dell’ordinanza n. 50 del 02.12.2020 a firma del Presidente della Regione Molise dove veniva chiesto, a chi di competenza, l’immediata ed urgente contrattualizzazione di posti di terapia intensiva presso strutture private accreditate della regione, fino all’adeguamento ed al raggiungimento della soglia indicata nel piano sanitario, cioè fino ad arrivare ai 30 posti di Terapia intensiva riportati, confermando quindi l’indisponibilità di quei posti. E ‘necessario anche sottolineare la data in cui “ci si è ricordati” di sollecitare un adempimento così importante: Il 2 dicembre 2020.

Nel pieno dell'emergenza, e con le terapie intensive presso l’ospedale Cardarelli sature. Infatti, a parte i vari provvedimenti richiamati nell’ordinanza dei mesi di marzo ed aprile 2020, non vi sono documenti successivi consultabili per constatare che ci siano stati altri solleciti o azioni pianificate e mirate a riguardo. Come se non bastasse, a peggiorare la situazione già critica, da notizie diffuse dalle testate locali pare che nonostante il successivo tentativo di reperire i posti di Terapia intensiva come disposto dall'ordinanza, non si sia trovata disponibilità nelle strutture private del numero dei posti necessari da mettere a disposizione della sanità pubblica.

Alla luce di tutto ciò ci si chiede su quale presupposto, ed in base a quale legittimo ed ufficiale atto a riscontro, è stato riportato e dichiarato sul piano sanitario presentato al Ministero, oltre che essere stato confermato più volte dai vertici di questa regione alla popolazione, un dato simile senza averne assolutamente la disponibilità di fatto? Un Presidente di regione ed un Direttore Generale di un’azienda sanitaria locale, possono mai non essere a conoscenza o non aver verificato un dato di tale importanza prima di comunicare, ufficializzare ed agire in base a quel numero pur sapendo non essere vero??

Gli atti purtroppo dimostrano invece che ne erano, e ne sono più che consapevoli.

Alla luce di quanto emerso, comprovato dai documenti allegati alla presente, sorge anche altro legittimo dubbio sulla correttezza o meno del calcolo dell’indice Rt e del fattore di rischio attribuito alle regioni, proprio in virtù del dato iniziale su cui esso viene calcolato dal Ministero della Salute in base ai dati trasmessi dalla Regione Molise.

IL dubbio sorge, (o probabilmente il dato è già confermato) da una verifica effettuata sulle pubblicazioni giornaliere dell’Agenas.Dai grafici pubblicati, ed ultimo quello della giornata di ieri 17.12.2020, si rileva che il numero di posti di terapia intensiva pre-emergenza disponibili in Molise (numero su cui presumibilmente basano il calcolo!), è pari a 30!

Tutto ciò è davvero inquietante e molto preoccupante!

Il dato deve essere assolutamente verificato dal Ministero della Salute e dai responsabili che si occupano della gestione di questa emergenza, per chiarire se l’indice Rt e la percentuale di rischio per stabilire la criticità o meno dell’area, e del Molise in questo caso, vengono calcolati sulla base di n. 30 posti di terapia intensiva (cioè quelli riportati sul Piano sanitario),o 12/16 come ormai dichiarato e riportato sugli atti sopra citati.

Laddove dovesse essere confermata quest’ultima ipotesi, si profilerebbero gravissime responsabilità che peseranno su chi ha volontariamente agito in modo illecito, avendo consapevolmente fornito dati non veritieri.Sono le stesse delibere e ordinanze a dimostrare che i soggetti designati come responsabili per la gestione dell'emergenza, ne erano e ne sono perfettamente a conoscenza!

Se così fosse, significherebbe inoltre che la regione Molise potrebbe essere rimasta in zona gialla, sin dall’approvazione del Dpcm del 03.11.2020 che stabilisce il criterio calcolo per l'attribuzione della colorazione alle regioni in base ai tre livelli di rischio, su un presupposto e su un calcolo errato a monte. Questo corrisponderebbe all’aver esposto ulteriormente ad un alto rischio l’intera popolazione favorendo, in una situazione già critica, la diffusione del Virus con l'aumento dei contagi, essendo però coscienti di non avere strutture sanitarie organizzate e adeguate, oltre che posti letto ordinari e di terapia intensiva sufficienti per poter garantire le necessarie cure ai molisani.

Chiedo nuovamente con supplica all’onorevole Ministro Roberto Speranza ed ai dirigenti del Ministeroinformati della situazione, facendo nuovamente appello alla giustezza ed alla rettitudine, di intervenire al più presto e verificare la reale ed attuale situazione della sanità Molisana relativamente alla gestione di questa emergenza,soprattutto riguardo all’effettivo numero di posti di terapie intensive e quello dei posti letto dedicati ai pazienti Covid-19 e non, su cui i molisani possono contare in caso di necessità.

Abbiamo tutto il diritto di conoscere la verità, anche per poter essere prepararti psicologicamente laddove ve ne fosse necessità.

In questo drammatico momento non è ammissibile l’ambiguità e la poca chiarezza su informazioni così importanti, né tantomeno è ammissibile un comportamento illecito da parte di chi è a capo di una istituzione, le cui conseguenze possono gravare sulla vita delle persone.

Ricordo che i tempi della pubblica amministrazione non sono d’aiuto in questo momento, affinché le comunicazioni e le eventuali azioni arrivino in tempi utili, perché mai come ora ogni giorno è prezioso, ed ogni giorno che passa qualcuno perde la vita.

Vi supplico nuovamente di intervenire, e quantomeno di fare chiarezza sulla condizione attuale e fornire delle risposte nel merito alle note, in modo che noi molisani possiamo essere coscienti e consapevoli di ciò che ci attende perché ad oggi gli unici a pagare le conseguenze delle azioni di altri, laddove dovessero risultare illegittime, siamo noi! Nessun’altro! Tante persone hanno già perso la vita, ed è fondamentale a questo punto capire se vi sono delle responsabilità a riguardo.

Aiutatemi ed aiutateci a credere ancora nello Stato, e dimostrate a chi ha vi ha scelto, a tutti gli italiani ed a chi ha affidato a voi il timone della nave per guidare questo paese fino ad un porto sicuro, che non ha sbagliato nel riporre la fiducia in voi e che potrà continuare a farlo! Siete i nostri rappresentanti! Ci avete chiesto di scegliervi e di fidarci di voi. Rendeteci allora fieri ed orgogliosi di averlo fatto!

Resto in attesa di un urgente e gentile riscontro, e continuerò a scrivere fino a che non si interverrà e non si avranno risposte chiare. Ma soprattutto continuerò a chiedere il Vostro aiuto nell’attesa che qualcuno intervenga al più presto e riprenda in mano questa situazione alquanto allarmante, che ad oggi sta compromettendo pericolosamentela salute e le cure ai molisani!

Dobbiamo rispettare i doveri, ma dobbiamo anche far valere i diritti, ed in questo caso è necessario far valere il diritto alla salute ed anche quello di conoscere la verità!»

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